Rieti, a tre anni dal terremoto
quasi completata la casa
della montagna ad Amatrice

Il progetto della casa della montagna
2 Minuti di Lettura
Sabato 24 Agosto 2019, 11:25
RIETI - «Mentre da ogni parte si stigmatizza il fatto che il centro storico di Amatrice, al pari di quello degli altri borghi colpiti dal terremoto, non ha ancora visto avviata la ricostruzione, la nostra Casa della Montagna, realizzata unendo le forze con Anpas e grazie alla determinazione dei nostri rappresentanti sul territorio, è ormai completata. Una Casa della Montagna che intende riferirsi a coloro che tale montagna amano, frequentano, soprattutto, abitano. Una Casa che si trova lungo il Sentiero Italia CAI, a rappresentare un simbolo concreto di rinascita e di fratellanza».

Queste le parole che il Presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti ha affermato oggi, terzo anniversario del sisma che alle ore 3:36 del 24 agosto 2016 distrusse il centro storico della località ai piedi dei Monti alla Laga e sconvolto intere aree, montagne e paesi del Centro Italia.

Costruita laddove c’era la scuola crollata, la Casa della Montagna intende diventare la costruzione simbolo delle montagne della rinascita. Tutta di legno, proveniente dagli alberi dei boschi del Trentino abbattuti dalla tempesta Vaia, ed edificata con tecniche di bio-architettura, la struttura sarà caratterizzata da una sala per le conferenze, una biblioteca, una zona boulder per principianti all’interno e una parete di arrampicata all’esterno. Ospiterà inoltre la sede del Soccorso Alpino del CAI e della Sezione CAI amatriciana. Presenti infine una zona cucina al piano terra e camerate per dormire al piano superiore.

La posa della prima pietra è avvenuta lo scorso 11 dicembre, Giornata Internazionale della Montagna.

Sarà un luogo che, come più volte ripetuto in questi ultimi mesi dallo stesso Vincenzo Torti e dai vertici del Gruppo regionale Lazio e del Cai Amatrice, vuole diventare un centro polivalente importante per chi frequenta la montagna, un luogo dove tutti siano i bene accetti, dove incontrarsi, parlare e diffondere la cultura delle Terre alte.

Domenica 22 settembre sarà il giorno della festa con cui si sancirà la fine dei lavori di costruzione. Saranno presenti i vertici del CAI e di Anpas e tanti volontari che si sono impegnati in questo progetto.

I dettagli della giornata saranno pubblicati sui siti www.cai.it e www.cailazio.org
© RIPRODUZIONE RISERVATA