RIETI - Manca soltanto che diventi il luogo di ritrovo per chi cerca un luogo degradato, seminascosto e facilmente raggiungibile e poi il quadro sarà davvero completo. Perché di posti abbandonati che rischiano di mettere in pericolo la salute delle persone non c’è soltanto la vecchia area d’ingresso dell’aeroporto Ciuffelli, in via Rosatelli a Rieti: a fare concorrenza allo storico degrado che da anni accompagna il piccolo scalo reatino, ci si mette adesso, infatti, anche la vecchia casa cantoniera di Vazia, abbandonata da ormai più di dieci anni, cioè da quando sono definitivamente scomparse dalla normativa le figure degli storici cantonieri, gli operai preposti al controllo e alla manutenzione delle strade e residenti all’interno delle stesse case. Quelle tipiche case di colore rosa che caratterizzavano le strade italiane e che sono finite nel dimenticatoio, anche se negli ultimi anni alcune di esse sono state destinate a nuova vita. Non nel caso di Vazia. In questo caso, si tratta di un’assenza seguita però, nei fatti, anche dal totale abbandono dell’edificio che, oltre a far brutta mostra di sé, sta complicando non poco la vita anche di chi abita nelle immediate vicinanze.
La denuncia
A tenere alta l’attenzione sulle storture della frazione di Vazia è sempre l’ex consigliere della 3^ circoscrizione, Eligio Patacchiola, il quale, dopo aver denunciato gli autodromi nati lungo via del Terminillo e tra via Leonessa e via Cerreta a Lisciano e aver chiesto al Comune di Rieti l’installazione di autovelox o di dissuasori di velocità insieme all’opportuna segnaletica, segnala ora lo stato della casa cantoniera presente all’interno del centro urbano di Vazia, trasformatasi in un ricettacolo di vegetazione incolta, rifiuti e animali pericolosi.