RIETI - L’appello del Nuovo Sindacato carabinieri dopo l’ennesimo e tragico episodio di suicidio tra uomini delle forze dell’ordine è direttamente indirizzato ai vertici dell’Arma. E’ il carabiniere reatino Gianluca Mancini, segretario generale regionale Lazio del Nsc, a chiedere un’inversione di rotta affinchè vengano tutelati diritti e sicurezza degli appartenenti alle forze armate in maniera risolutiva e definitiva. Una richiesta sulla scia dell’ultimo episodio risalente allo scorso 24 ottobre quando un brigadiere capo 50enne si è tolto la vita.
«Come portatori di interessi collettivi e come associazione – spiega il segretario Mancini – abbiamo rappresentato al Comando generale e alla Direzione sanità di predisporre visite mediche periodiche per individuare situazioni di malessere disagio o depressione».
«Ad oggi però ancora nessuna risposta dai vertici nonostante il paradosso - precisano dal sindacato – di una circolare che demanda al comandante provinciale di vigilare su eventuali situazioni di criticità senza ovviamente avere competenze in materia né di natura psicologica né psichiatrico-neurologica».
«Contestualmente abbiamo richiesto – conclude Mancini – di non collocare il collega in convalescenza ma integrarlo, magari privo di pistola di ordinanza, in contesti burocratico-amministrativi.