Il 2020 di Rieti si chiude con le polemiche sui botti di Capodanno

Il 2020 di Rieti si chiude con le polemiche sui botti di Capodanno
di Emanuele Laurenzi
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Sabato 2 Gennaio 2021, 00:10

RIETI - Una partenza col botto. Di polemiche, però. Che poi altro non sono che polemiche proprio sui botti. Rieti chiude il terribile 2020 e apre il 2021 allo stesso modo: litigando pubblicamente, politicamente e socialmente (inteso come mondo dei social) sui botti di fine anno. Tutto inizia all’alba del 31 dicembre quando, anziché cominciare un lungo conto alla rovescia per la fine di un anno che più brutto non poteva essere, ci si accapiglia dietro a un comunicato stampa del Comune.

I fatti. L’Ente rende noto che allo scoccare della mezzanotte sarebbe andato in onda lo spettacolo pirotecnico che accompagna il veglione di San Silvestro e «i fuochi saranno lanciati dalla collina di Sant’Antonio al Monte, ben visibili da ogni angolo della città». All’annuncio, apriti cielo! La polemica è partita da sinistra, con alcuni esponenti della minoranza che hanno pubblicamente criticato la scelta. Non è mancata l’ironia tipicamente social: «C’è il coprifuoco e noi spariamo i fuochi», «Se non vedete i fochi, girate la casa» e un geniale «Rieti come Sydney» dove il profilo dell’Opera House e l’Harbour Bridge sono evidentemente sostituiti dal Ponte Romano e dai «paparuni».

Le critiche. Molte le critiche dagli animalisti per i problemi che i botti creano agli animali, cani in particolare, ma anche dei tanti che volevano semplicemente rispetto per le vittime del Covid. Immancabile, infine, il risvolto economico con chi si lamentava che dalle frazioni, pur pagando le tasse, non avrebbe visto i fuochi e chi voleva destinare quei soldi alla beneficenza, al rifacimento delle strade e chi più ne ha più ne metta. 
Detto che con i soldi dei fuochi al massimo ci si potrebbe riparare un buco in una recinzione, non sono mancati né prima né dopo gli estimatori dell’iniziativa.

Alla fine dalla collina di Sant’Antonio al Monte si è sparato per circa un quarto d’ora e un pezzo di città quei fuochi li ha visti.

Tra i pro e i contro, a far da paciere ci prova il vicesindac, Daniele Sinibaldi, che riassume: «E’ lo spettacolo che facciamo tutti gli anni conuna piccola somma, circa 6-7mila euro più iva. Di solito si fa abbinato allo spettacolo in piazza. La decisione riguardava l’eventuale annullamento ma, dopo le tante cose saltate per Covid, non ci sembrava giusto far saltare anche questo: quest’anno abbiamo fatto solo illuminazione, temporary shop e fuochi. Di fatto abbiamo preso la programmazione in cantiere e sottratto quelle cose che non si potevano fare per le normative e lasciato il resto. Se non ci fosse stato il Covid avremmo fatto i fuochi. Abbiamo mantenuto l’idea, secondo me correttamente».

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