LA STORIA
Non tutti sanno, infatti, che il melone di Cantalupo (nella foto) è una varietà di melone del gruppo cantalupensis o cantalupio, di media grandezza, superficie ruvida, polpa giallo-arancio. È stato chiamato così perché originariamente portato da missionari cattolici asiatici al castello pontificio di Cantalupo, in Bassa Sabina. La manifestazione di sabato, dunque, è più di una sagra, è una esperienza nuova, un viaggio attraverso cui far conoscereil melone cantalupo, in tutti i suoi diversi aspetti:storia, proprietà organolettiche, coltivazione, modi di cucinarlo e di utilizzarlo nella cosmesi.
IL PROGRAMMA
Alle 18 ci saranno laboratori di gastronomia e cosmetica con ricette e prodotti derivati dal melone. A seguire la cena. «Cantalupo in Sabina - spiega Eleonora Farneti consigliere delegato alla cultura del Comune - aspetta tutti anche per degustare una cena, tutta a base di melone dall’antipasto al dolce, proprio dove è stato selezionato il seme del melone cantalupo, amato dai papi del Rinascimento e conosciuto in tutto il mondo semplicemente come cantalupo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA