Cantalice, pressing per il recupero del residence "Miralago" mai terminato e fermo da quarant'anni

Il residence mai terminato
di Giacomo Cavoli
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Martedì 23 Maggio 2023, 00:10

RIETI - Il Comune di Cantalice bussa alla porta della Regione Lazio per chiedere aiuto nel recupero della struttura che, in origine, sarebbe dovuta divenire il residence “Miralago”. Con la nuova giunta a La Pisana e la nomina dell’architetta reatina Manuela Rinaldi ad assessore ai Lavori pubblici, l’intenzione del sindaco Silvia Boccini è di tornare a chiedere alla Regione l’attenzione necessaria affinché lo scheletro in cemento del Miralago possa trasformarsi in una struttura a servizio della comunità e non restare una cattedrale nel deserto.

La vicenda. L’impianto strutturale del mai divenuto Miralago è ben visibile all’altezza del quarto tornante del Terminillo, nella stessa zona dove sarebbe dovuta sorgere anche la vicina pista da sci. La lunga vicenda giudiziaria e amministrativa che coinvolse la realizzazione del Miralago iniziò quasi 41 anni fa, il 30 agosto 1982 quando, sulla base della tesi che i terreni sui quali era stata avviata la costruzione del residence fossero demaniali, venne disposto il sequestro del cantiere. Quell’area, però, era in realtà privata, venduta dai proprietari alla società attraverso regolari atti di cessione. Così nel 2010, dopo 28 anni, il sequestro non fu più ritenuto valido dal commissario agli Usi Civici di Umbria, Lazio e Toscana, che revocò la misura. Insieme al residence, però, il progetto prevedeva anche il taglio di circa duemila faggi di un bosco ceduo, al cui posto sarebbero dovute sorgere tre sciovie a uso di coloro che avessero acquistato gli appartamenti del residence. E al momento dell’intervento della Forestale per bloccare il cantiere, erano già stati tagliati 950 faggi, di cui 900 per la costruzione di un elettrodotto e 50 per un acquedotto: un taglio bloccato dopo un esposto del Wwf, sollecitato dall’intervento del sindaco di Cantalice dell’epoca, lo scomparso Amulio Temperanza, che chiese la vigilanza della guardia forestale, dopo che la notizia aveva sollevato una serie di reazioni a catena da parte delle associazioni naturalistiche e della politica locale.

Una vicenda, quella del “Miralago”, che affonda le sue radici nel piano di interventi che prevedeva la costruzione di impianti sciistici al Terminillo, varato nel 1974 dagli Enti locali e dai Comuni interessati. Da quel momento la costruzione di residence e appartamenti al Terminillo non conobbe sosta, ma senza dare poi corso allo sviluppo sul piano delle strutture.

Il presente. Nel corso dei suoi quasi dieci anni di mandato da sindaco, Silvia Boccini ha più volte bussato alle porte della Regione per chiedere interessamento nei confronti del recupero del Miralago, ma senza mai ricevere una risposta positiva: «Nelle interlocuzioni portate avanti nel corso del tempo con la Regione, non è mai emersa la volontà della Pisana di recuperare la struttura del Miralago - spiega Boccini. - Le ipotesi di riqualificazione, però, sono ancora tutte valide: una struttura a supporto del corso di laurea di Scienze della Montagna, un centro studi, un osservatorio per il vicino parco o anche una semplice rimessa dei mezzi battipista. Ci auguriamo che la nuova giunta regionale ci tenda una mano, considerato anche che il nuovo assessore ai Lavori pubblici, Manuela Rinaldi, conosce bene il territorio reatino».

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