Rieti, sottopassi e viabilità: divergenze tra i tre candidati sindaco

Il confronto in viale Maraini
di Giacomo Cavoli
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Domenica 10 Aprile 2022, 00:10

RIETI - La soppressione dei tre passaggi a livello e i relativi sottopassi di via Angelo Maria Ricci, viale Maraini e via Molino della Salce, lo spostamento della stazione al Macelletto, un sottovia alternativo tra via Porrara e viale Morroni e, sullo sfondo, l’ombra della riqualificazione dell’ex zuccherificio da parte di Coop Centro Italia. Il primo confronto delle Amministrative 2022 tra i tre candidati sindaco, Simone Petrangeli, Daniele Sinibaldi e Carlo Ubertini, si gioca proprio a viale Maraini, nel luogo che fu dell’iconico bar De Santis, strizzando l’occhio ai fasti dello struscio, quando anche la viabilità era meno nevrotica. E sul terreno scivolosissimo della viabilità cittadina e delle infrastrutture ferroviarie, le luci del dibattito le accende di nuovo il gruppo “Salviamo viale Maraini”, guidato dall’ingegnere Luciano Pitoni, che dal 2019 tiene inchiodata la giunta Cicchetti sotto il fuoco dell’opposizione nata dal “no” al sottopasso di viale Maraini.

Le posizioni. Com’era ovvio, a doversi difendere di più dalle bordate degli altri due candidati e dalle domande del pubblico è il vicesindaco Daniele Sinibaldi, in quota nella giunta che ha firmato la convenzione per dare il via libera ad Rfi a redigere i progetti preliminari di soppressione dei tre passaggi a livello. «Le pubbliche amministrazioni parlano per atti, tutto il resto è esercizio di ragionamento - esordisce Sinibaldi. - Qui non c’è da essere contrari o meno, perché la nostra amministrazione non ha approvato alcun progetto: al momento, con Rfi è prevista la redazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica, mentre è già prevista la copertura economica da parte di Rfi per l’innalzamento del sottopasso di via Fundania.

Viviamo un periodo dove, anche a causa del Covid, avremo a disposizione risorse economiche e opere che tre anni fa erano impensabili, come il Pnrr o il raddoppio di 14 chilometri della Salaria e i 50 milioni per il progetto della Ferrovia dei Due Mari. Dello spostamento della stazione a sud della città si parla da anni: se ne dovrà discutere con Rfi, ma con tutte queste risorse è plausibile pensare di progettarlo». Il primo applauso generale lo incassa invece Ubertini, che punta dritto al cuore di viale Maraini: «Sarò contrario al sottopasso - afferma - sul quale è difficile trovare interlocuzioni elastiche perché investe direttamente l’identità di un luogo, la memoria e l’empatia dei cittadini. Qualunque progetto dovrebbe coinvolgere la città, non essere calato brutalmente dall’alto: sappiamo che la modifica alla viabilità in un punto ha effetti ovunque, ma non è pensabile affrontare questo tema senza un adeguato piano del traffico. Quello che da assessore alla Viabilità feci redigere allo studio Tau di Milano giace nei cassetti del Comune di Rieti da cinque anni». Anche Petrangeli abbraccia il “no” netto al sottopasso di viale Maraini, calcando la mano su partecipazione, condivisione e autodeterminazione di una città. «Il Comune - evidenzia - dovrebbe fare proposte, non subirle: le comunità locali sono organismi viventi e non possono essere soggetti passivi modellati da altri. In questo senso l’associazionismo dei cittadini è fondamentale per la rigenerazione politica e spero che da qui cominci un percorso che porti alla revisione complessiva della viabilità e faccia comprendere la necessità di investire anche su quella alternativa». Al prossimo round.

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