«Siamo sempre stati contrari all‘eventualità dell’accorpamento – ricordano Rinaldi, Bianchetti e Paolucci - non a caso nel luglio 2018 avevamo sollecitato il Presidente ad attivarsi per rinnovare le cariche e il relativo Consiglio Camerale, un modo questo per rilanciarne l’intera attività e autorevolezza. In tutto questo tempo nulla è stato fatto. Tutto fermo, tutto immutato. E adesso per l’ente di via Borsellino incombe la figura del commissario».
«Si può sostenere anche la tesi opposta - concludono i segretari - ma per noi lo stallo che si è protratto per tutto questo tempo in tema di rinnovamento degli organi non ha affatto giovato all'Ente. A questo punto se un commissario deve venire, venga pure ma solo per rinnovare nomine e cariche che da quasi due anni la nostra Camera di Commercio sta aspettando. Nessun altro compito dovrà avere il commissario, nessuna ipotesi di accorpamento con la Tuscia, perché questa provincia non può essere svuotata, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale del prossimo 8 aprile».
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