Rieti a Vibo Valentia, il diesse
Lo Schiavo: «Obiettivo playoff.
I pareggi? Siamo più vivi che mai»

Simone Lo Schiavo, diesse della Vibonese
di Roberto Panetta
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Martedì 12 Febbraio 2019, 14:59
RIETI - Una squadra costruita per la salvezza che si ritrova sorprendentemente al sesto posto con 35 punti totalizzati, ad una sola lunghezza dalla quinta posizione. Molti meriti al giovanissimo direttore sportivo Simone Lo Schiavo, classe 1985, che ha preso la squadra l’anno scorso in D e ora si ritrova già con una salvezza in tasca in serie C, con elevate probabilità di disputare i playoff. La Vibonese è sicuramente la formazione rivelazione del girone C, con la miglior difesa casalinga (solo 4 reti incassate, come il Catania) e una marcia irrefrenabile al “Luigi Razza” di 11 risultati utili consecutivi. Ora in Calabria arriverà il Rieti e i tifosi sognano di continuare su questi ritmi casalinghi da primi della classe.

Dove vuole arrivare questa Vibonese, il quinto posto è vicinissimo…
«Con la salvezza assicurata, vogliamo centrare sicuramente l’obiettivo playoff. A me basta arrivare tra le prime 10, poi certo che il quinto posto sarebbe un sogno. Però dobbiamo fare attenzione a quelle dietro perché l’11° posizione è distante solo 5 punti e non vorremmo ritrovarci fuori da tutto».

Nelle ultime tre partite avete pareggiato tre volte 0-0. Un po’ di stanchezza?
«No, abbiamo affrontato due corazzate come Catanzaro e Catania e domenica con la Cavese ci siamo fatti prendere troppo dal nervosismo e abbiamo sbagliato 3 facili palle gol. Ma la squadra è viva più che mai».

In casa grandi risultati. Però fuori dalle proprie mura amiche bisogna migliorare…
«Abbiamo vinto in una sola occasione, proprio contro il Rieti allo “Scopigno” per 1-0, con gol di Taurino al 69’. Siamo una squadra molto giovane, con una media età di 23,9 anni, quindi bisogna crescere soprattutto fuori casa».

Quindi avete pagato un po’ di inesperienza?
«Direi esuberanza, abbiamo perso o pareggiato partite dove eravamo in vantaggio a pochi minuti dal termine. Ci piace giocare sempre a viso aperto, avere la palla tra i piedi, a volte invece bisognerebbe buttare la sfera in tribuna, ma anche sotto questo aspetto stiamo migliorando molto».

E ora il Rieti di Eziolino Capuano…
«Squadra molto aggressiva, che si difende con 8-9 uomini dietro la linea della palla. Segnare a loro è molto difficile, bisogna fare attenzione ai contropiedi, dove Capuano è un maestro. È la partita peggiore che ci potesse capitare in questo momento perché i laziali hanno fame di punti e venderanno cara la pelle».

Un giocatore degli amarantocelesti che vorrebbe nella sua squadra?
«Su tutti dico Cernigoi, una punta tecnica molto forte fisicamente. In estate volevo prelevarlo dal Pisa, ma i toscani non se ne sono voluti privare. L’ho seguito l’anno scorso con la magia della Paganese e mi ha fatto davvero un’ottima impressione. Bravi gli amarantocelesti a prenderlo, noi a gennaio non potevamo acquistare gli over visto che avevamo già raggiunto il limite in rosa. Anche di Zanchi me ne ha parlato molto bene il nostro portiere Zaccagno, suo compagno al Pro Piacenza a inizio stagione».

Il calciatore della Vibonese che l’ha stupita di più?
«Andrea Malberti, un difensore centrale classe 1998 che l’anno scorso ha vinto il campionato con noi in D, sapevo che era fortissimo ma non mi aspettavo che in C fosse sempre uno dei migliori in campo. Molte squadre di B sono sulle sue tracce ma noi ce lo teniamo stretto».
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