Rieti prova gli schemi da usare
contro il Trastevere al Gudini

Il Rieti si allena al Gudini
di Christian Diociaiuti
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Giovedì 22 Marzo 2018, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 20:24
RIETI - Per un giorno stadio e campo Ciccaglioni sono rimasti vuoti. E il Rieti dov'è? Il team di Carmine Parlato in questo giovedì di allenamento verso il big match contro la quarta in classifica Trastevere, si sta preparando sul sintetico Gudini di Molino della Salce. Avete capito bene. Con i tifosi al seguito ma lontano da Campoloniano, gli amarantocelesti hanno effettuato una seduta per lo più fatta di una partitella sul nuovissimo campo sintetico della famiglia Lodovici.

PREPARAZIONE
Un'ottima occasione per giocare su un terreno di gioco molto simile (ma di generazione più avanzata) al Bachelet di via Vitellia di Roma, campo di casa del Trastevere. Allenamento, però, vale un po' di più: c'è da ricordare che l'anno scorso le strade di Curci e Lodovici si divisero proprio dopo aver iniziato insieme il percorso che avrebbe dovuto portare al rifacimento in tandem del Fondiano, un tempo in pozzolana. Curci però alla fine aveva deciso di lasciare la società con la famiglia Lodovici abbandonare il progetto completato con successo dai costruttori reatini (campo futsal, bar, club house, nuovi spogliatoi: insomma un ammodernamento completo, e costoso, di tutta la struttura).

«ORGOGLIOSO»
Si tratta di un riavvicinamento? «Non c'è stato un riavvicinamento perché non c'è stato un allontanamento - dice Luca Lodovici - sono onorato di ospitare una squadra che si sta giocando il campionato. Tempo fa li avevo invitati gratuitamente per testare il campo e negli ultimi giorni il club mi ha risposto positivamente. Non posso che essere contento, da imprenditore e da tifoso».

SODDISFAZIONE
Lodovici negli ultimi giorni si è parlato con il club, il quale a sua volta ha accettato l'invito. I giocatori si sono dimostrati molto contenti di potersi allenare in una struttura nuova e soprattutto su un terreno di gioco di alta qualità, come non lo è più da tempo il Ciccaglioni il cui manto, non è un mistero, è ormai consumatissimo.
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