Rieti, intitolati gli spogliatoi
dello Scopigno a Labonia,
Campogiani e Marchetti. Foto

L'intitolazione dello spogliatoio del Rieti a Eugenio Labonia (Foto Itzel Cosentino)
di Christian Diociaiuti
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Domenica 7 Maggio 2017, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 12:52

RIETI - Ognuno di loro, a suo modo, reputava lo spogliatoio un sacrario, un tabernacolo inviolabile. E così a Costanzo Campogiani, Angelo Marchetti ed Eugenio Labonia, bandiere del calcio reatino e amarantoceleste, sono stati intitolati proprio gli spogliatoi dello Scopigno. Una breve ma emozionante cerimonia di scopertura delle targhe poste davanti agli spogliatoi nel tunnel dello Scopigno, con i familiari di Labonia, Marchetti e Campogiani, a una rappresentanza del Rieti calcio alla vigilia del match con San Teodoro, oltre che di tanti appassionatissimi. Tunnel dello stadio gremito per le intitolazioni.

LABONIA
Alla memoria di Eugenio Labonia, uno degli eroi di Castelvetrano e indimenticato portiere amarantoceleste per lunghi anni, intitolato lo spogliatoio del Rieti. "Auguriamo a chi avrà il piacere di giocare qui, di avere il talento e la caparbietà che ha avuto Eugenio nello sport e nella vita. Questo è un augurio rivolto soprattutto al portiere" ha detto la sorella di Eugenio, prima che i figli dell'ex portiere del Rieti, Andrea e Simone, scoprissero la targa dedicata al papà.

CAMPOGIANI
Alla memoria di Costanzo Campogiani intitolato, invece, lo spogliatoio della squadra ospite. Campogiani negli anni gloriosi dello stadio Fassini fu il massaggiatore di tutti gli atleti che vestirono la maglia amarantoceleste. "Costanzo è uno degli esempi più alti di attaccamento alla maglia del Rieti, e gli vogliamo ancora bene" ha ricordato Fabrizio Tomassoni, memoria del calcio cittadino. Ringramenti da parte del figlio di Campogiani, Mario, emozionatissimo.

MARCHETTI
Alla memoria del Cav. Angelo Marchetti intitolato lo spogliatoio del direttore di gara. Marchetti, nel primo dopoguerra, fu il modernizzatore del calcio reatino dal punto di vista dell’adeguamento alle normative federali e nel 1946 fondò la sezione reatina dell’Associazione Italiana Arbitri e il Comitato Provinciale Figc. A ricordare la figura di Marchetti è stato Fabrizio Tomassoni. "Marchetti fu il primo a certificare una affiliazione diretta alla Figc e all'Aia da Rieti. Fu promotore delle Rappresentative. Grazie a Marchetti questa terra ha avuto giacchette nere che hanno arbitrato a livello importante. È stato un modernizzatore, aprì al futuro" ha ricordato Tomassoni. L'ex arbitro Vittorio Sperati ha ricordato il motto dell'aquilano Marchetti: "Ju arbitro in mezzo a ju campu è ju padreterno".

IL PERCORSO DELLA MEMORIA
Presenti il sindaco Simone Petrangeli e l'assessore Vincenzo Di Fazio. Intitolazioni, quelle di oggi, che proseguono il percorso della memoria iniziato con l'intitolazione dello stadio a Scopigno, passando per quelle di curve e e tribune e del Ciccaglioni all'ex Scia.

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