«I miei primi 50 anni». Parlato,
protagonista del salto del Rieti
in C, si regala nuova panchina:
quella del Trento volato in D

Carmine Parlato a Trenti
di Marco Ferroni
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Domenica 7 Giugno 2020, 09:27

RIETI - Mezzo secolo prestato al servizio del calcio: giocato prima, insegnato poi. Per Carmine Parlato, ex tecnico del Rieti che due stagioni fa ritrovò la serie C a distanza di undici anni dall'ultima volta, oggi domenica 7 giugno compie 50 anni tondi tondi ed il suo "regalo" personale è stato l'accordo raggiunto due giorni fa con il Trento, neopromossa in serie D.

Nuova esperienza
Ancora in serie D, stavolta a Trento a pochi passi (36 km per l'esattezza) da Padova, dove da anni ormai risiede con la sua famiglia, per tentare un altro colpo ad effetto, come accaduto con Rieti, Pordenone, Delta Rovigo e, appunto, il Padova, riprendendo il filo del discorso lasciato in sospeso - causa pandemia - Torre Annunziata, dove alla guida del Savoia ha lottato gagliardamente contro lo schiacciasassi Palermo, neopromosso in serie C.
«È stato tutto così intenso ed è stato un orgoglio aver fatto parte di una società così gloriosa - scriveva giorni fa Parlato sul suo profilo Facebook per chiudere la stagione 2019/2020 e salutare società e tifosi -. “Noi siamo il Savoia“ è la frase che più avete detto in questi mesi e solo stando al vostro fianco ho capito il significato di queste parole. Ho dato tutto me stesso, come ho sempre fatto. Torre Annunziata è stata la mia casa, ma circostanze familiari richiedono la mia presenza, quindi, con un dolore che va al di là dell’essere allenatore ma che colpisce profondamente il mio essere uomo, sono costretto a concludere la mia avventura al Savoia. È stato un onore guidare questa squadra».

La presentazione
Dal "grazie" rivolto al Savoia, al "benvenuto a Trento" però, il passo è stato breve: ieri, sabato 6 giugno, la presentazione ufficiale nella sala stampa dello stadio Briamasco,accanto al presidente Mauro Giacca.
«Sia da giocatore che da allenatore - ha spiegato Parlato - mi sono sempre detto che bisogna legarsi a chi ti vuole, ti apprezza e ti permette di mettere in pratica le tue idee. A Trento ho trovato tutto questo, ovvero una società e un direttore sportivo con incredibile passione e ambizione, che hanno dimostrato sin da subito la volontà di avermi con loro. Nel Presidente ho riscontrato un incredibile trasporto verso questi colori e il mio obiettivo sarà quello di ripagare la fiducia che mi è stata accordata. E, non meno importante, voglio contribuire a riportare tante persone allo stadio Briamasco perché, per il raggiungimento di un obiettivo, l’apporto dei tifosi è fondamentale».

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