Rieti, Federico Tessicini, da calciatore
a presidente del Selci: «Lo sport
è il mio lavoro e la mia vita»

Federico Tessicini
di Renato Leti
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Martedì 17 Luglio 2018, 09:38
RIETI – E’ stato uno dei calciatori sabini più conosciuti nel panorama calcistico regionale e da qualche giorno è il nuovo presidente del Selci, la squadra del suo paese che il prossimo anno disputerà la Seconda categoria. Federico Tessicini è nato a Rieti l’11 settembre 1985 ed è oggi il manager sportivo della società Aria Sport.

Come è iniziata la sua carriera calcistica?
«Ho iniziato nel Narni Calcio dove ho maturato un’esperienza educativa e di livello tecnico che mi ha permesso di partecipare a tornei di levatura internazionale: una realtà calcistica di grande prestigio del centro Italia».

Poi diverse squadre sabine?
«All’età di 14 anni sono passato alla Sabina e un anno dopo ho esordito in Eccellenza: era il famoso calcio “di una volta” che mi ha portato poi alla Pro Calcio Sabina di Fernando Nesta».

C’è stata anche un’esperienza all’estero?
«Sì, nel 2006 ho giocato in Spagna nel Fontsanta Fatjo, formazione che milita nel girone catalano ed equivale alla nostra Promozione».

E’ iniziato poi il periodo più bello con la Pro Calcio Sabina?
«Fu l’anno della consacrazione con la “banda Giorgini” e disputammo un campionato di Promozione mozzafiato: realizzai oltre venti goal giocando solo nei secondi tempi ed eravamo quelli con “gli occhi da matto” come ci definiva Rocco Giorgini! Giocammo lo spareggio per salire in Eccellenza a Bracciano, segnammo io e Giorgini in rimonta dopodiché perdemmo ai supplementari. Comunque un’annata fantastica!».

Poi il Cantalupo?
«A Cantalupo ho giocato cinque anni con la fascia di capitano e sono stato trattato come un figlio da tutta la società ed in particolare da Vittorio Savi: ho realizzato tantissimi goal e dalla Prima categoria salimmo in Promozione. Mi colpì la passione e la competenza del mister Adriano Calenda e negli anni successivi la personalità di grandi tecnici come Claudio Danieli, un vero professionista, e Massimiliano Tocci col quale formammo insieme a Simone Scaricamazza un tridente d’attacco formidabile».

Quindi la Valle del Tevere?
«Sì, dal Cantalupo andai alla Valle del Tevere dove realizzai tredici goal ma per impegni lavorativi ho poi dovuto lasciare e mi spostai a Collevecchio».

Ed ecco il ritorno a casa…
«Selci è il mio paese e sotto l’amore incondizionato del presidente Giancarlo Antonini, prematuramente scomparso, partimmo con il tecnico Valerio Ciferri dalla Terza categoria, poi la Seconda e la Prima. Il carisma dello stesso Ciferri e di Nello Loreti sono stati molto importanti per il mio rilancio da calciatore. L’atmosfera di gruppo è stata meravigliosa e così deve essere vissuto il calcio, con passione, dedizione, senso di appartenenza e grande amicizia: le cene tutti insieme sono il motore del calcio amatoriale e stimolano la voglia di fare bene con il giusto spirito di squadra!».

Adesso parte la sua avventura da presidente…
«Ringrazio l’intera Asd Selci per avermi dato questa possibilità e cercherò di dare il massimo mettendo al centro i valori di cui sopra. Ho la possibilità di collaborare con Tiziano Fioravanti che è un grande appassionato ed esegue il proprio lavoro in maniera maniacale e col nuovo tecnico Simone Scaricamazza, amico e professionista ideale».

Fuori dal calcio cosa fa?
«Sono il manager sportivo della società Aria Sport con numerosi centri sportivi e gruppi agonistici nel Lazio ed in particolare a Rieti dove abbiamo un’intera città dello sport. Lo sport è il mio lavoro e la mia vita, sono testardo e stakanovista ma lo faccio con una passione immensa e con la stessa tenacia di quando scendevo in campo».

Ha conosciuto tanti calciatori?
«Il giocatore più forte con cui ho giocato è Patrizio Avenali: poteva fare il professionista!».

Chi le ha trasmesso la passione per lo sport?
«Sicuramente Giampiero Sabuzi, mio mentore sportivo e amico».

C’è un tecnico al quale si ispira?
«Nel calcio che conta sono entusiasmato da Eusebio Di Francesco: mi ispiro alla sua voglia di fare».

E un giocatore?
«Non ho dubbi, mio fratello Matteo Tessicini: il capitano dellìAsd Selci, un vero capitano che vive per la squadra!».
 
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