Rieti, colpo Real Sebastiani: ufficializzato l'ingaggio del playmaker Andrea Traini: «Progetto solido e ambizioso»

Andrea Traini durante il suo primo allenamento a Casa Real (foto Ufficio Stampa Real Sebastiani)
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Mercoledì 28 Ottobre 2020, 19:55

RIETI - Real Sebastiani Rieti ufficializza il biennale con il playmaker Andrea Traini, che indosserà la maglia numero 26 e che oggi pomerigigo ha effettuato il primo allenamento a Casa Real.

La carriera

Traini è nato a Loreto il 23 agosto 1992 e cestisticamente è cresciuto a Porto Recanati nel settore giovanile della squadra locale. A 14 anni passa alla Stamura Ancona per poi trasferirsi a Pesaro dove compie l’intera trafila giovanile, vincendo anche lo scudetto Under 17 (stagione ’08/’09) battendo in semifinale la Benetton Treviso di Gentile e Zanelli e il finale la Mps Siena. Nel 2010 debutta in serie A con la Virtus Libertas Pesaro e alla prima gara segna a referto 6 punti in 10 minuti, col 100% della realizzazione. A Pesaro, Traini resta fino al 2014 per poi trasferirsi alla Givova Napoli in A2. Poi Recanati e Udine sempre in A2 e Leonessa Brescia in serie A, fino al campionato 2018/’19 che lo vede tornare in A2 indossando, stavolta, la maglia della Poderosa Montegranaro.

Nell’estate del 2019 invece, approda a Torino con la Reale Mutua dove, al momento dello stop del campionato, la formazione piemontese guidava la classifica.

Le dichiarazioni

«Ho scelto questo progetto sportivo perché lo ritengo ambizioso, solido e lungimirante. Le mie intenzioni stagionali erano quelle di restare ancora in A2, ma non ho trovato situazioni che mi dessero gli stimoli giusti: col mio procuratore abbiamo pensato di valutare anche qualcosa in B e in tanti mi consigliavano la Real Sebastiani Rieti. La categoria è relativa e quando ci sono i presupposti per fare bene e per ambire ai massimi traguardi puoi anche scegliere di compiere un passo indietro. Sono entusiasta e non vedo l’ora di rendermi utile alla causa: ritrovo molti avversari, ma anche un ex compagno di squadra, vale a dire Juan Marcos Casini col quale ho condiviso l’esperienza di Recanati».

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