Morte durante l'emergenza e bare scambiate: familiari ancora in attesa

Infermiera (Archivio)
di Sara Pandolfi
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Mercoledì 12 Agosto 2020, 02:09
RIETI - Annichiliti. È questa la descrizione che l’avvocato Fabio Vetere fa dei familiari della signora Giuseppina Candelori, la donna vittima, come almeno un’altra sua coetanea, la signora Galante di Roccasinibalda, dello scambio di cartelle cliniche nella notte in cui gli ospiti della casa di riposo di Nerola perché “zona rossa” furono trasferiti al Nomentana Hospital. Una vicenda sulla quale ancora oggi non si hanno certezze. Se infatti quella tumulata per errore nel cimitero di Vallecupola come signora Galante è certo che non sia la cittadina di Roccasinibalda, che ancora giace all’obitorio, a tutt’oggi non è stato possibile verificare se quella sepolta con un altro nome sia la signora Candelori non essendone possibile il riconoscimento. A mancare sarebbe sia la disposizione del magistrato a procedere, sia una chiara procedura per procedere in sicurezza alla riesumazione di una persona affetta da covid. «I familiari della signora Candelori - dice l’avvocato - sono ormai mesi che non sanno nulla. Sanno che, presumibilmente, lo scambio è avvenuto con la signora Galante e, quindi, la loro madre dovrebbe essere sepolta a Roccasinibalda. Io ho scritto al sindaco del comune per avere informazioni ma non ho ricevuto risposta alcuna, quindi presumo che non vi siano novità. I figli della Candelori dovranno aspettare per dare sepoltura e piangere la madre. Il problema è rappresentato dal fatto che la salma sepolta è morta di Covid e nessuno vuole assumersi la responsabilità di riesumare il cadavere senza garanzie scientifiche di operare in tutta sicurezza».

I timori
Ma c’è un aspetto ben più delicato, che è quello delle cure che è appunto il problema sollevato con la denuncia presentata. «È di tutta evidenza - prosegue l’avvocato Vetere - che un errore farmacologico potrebbe aver rappresentato un viatico per l’esito infausto dell’infezione virale, per entrambe le pazienti. Credo che la Procura di Tivoli dovrà approfondire debitamente la questione e noi, da parte nostra, cercheremo di vigilare». Nel frattempo a Roccasinibalda il sindaco Stefano Micheli attende disposizioni. «Siamo in attesa delle disposizioni del magistrato - conferma il sindaco. - Inoltre è necessario capire bene la procedura da concordare con la Asl per procedere alla riesumazione in sicurezza». Nel frattempo nessun doppio funerale è stato fatto per la nostra concittadina.
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