RIETI - A due mesi dal via libera del consiglio comunale, la vendita delle tre farmacie Asm torna a occupare la cronaca politica. Nei giorni scorsi, le opposizioni, e non solo, hanno protocollato in Comune una «diffida a provvedere», affinché si ritiri «tempestivamente» la delibera numero 9 del 2021. E - si legge nel documento - «le conseguenti direttive vincolanti nei confronti di Asm, al fine di ricondurre l’azione amministrativa nell’alveo della legittimità». L’obiettivo sarebbe quello di evitare un «danno erariale». Resta fermo, per la minoranza, che qualora non ci fosse risposta entro dieci giorni, «i sottoscritti dovranno loro malgrado, a tutela dell’interesse pubblico, che è nel loro mandato proprio curare, procedere alle doverose segnalazioni alle autorità competenti». La diffida porta la firma dei consiglieri di opposizione Simone Petrangeli, Mauro Rossi, Elena Leonardi, Alessio Angelucci (Rieti città futura), Carlo Ubertini (Psi), Roberto Casanica (Cinquestelle), Giovanni Ludovisi (Possibile) e Andrea Sebastiani (gruppo misto).
Le motivazioni
I firmatari del documento ritengono che, qualora si arrivasse «alla cessione delle farmacie finora affidate all’Asm alle condizioni e modalità risultanti dalla delibera consiliare, non si perseguirebbe l’interesse del Comune di Rieti e della collettività di riferimento».