RIETI - Una richiesta congiunta di incontro urgente insieme ai comparti di Cgil, Cisl e Uil che curano gli interessi del personale sanitario, dai medici agli operatori socio-sanitari. È il documento unitario inviato alla Asl di Rieti dalle tre sigle sindacali, per chiedere le stabilizzazioni degli aventi diritto e discutere nuove forme di organizzazione del lavoro, soprattutto a favore del personale in servizio al pronto soccorso, che sconta la costante carenza di medici.
Le richieste. Per la Uil, rappresentata da Marino Formichetti, «è necessario confrontarsi con l’azienda sulle problematiche della turnistica degli operatori che lavorano in emergenza e sulle nuove disposizioni emanate dal coordinatore del pronto soccorso, somiglianti più al mansionario abolito nel 1980 - spiega Formichetti. - Il personale infermieristico del pronto soccorso è sottoposto a uno stress lavorativo diverso da quello degli altri reparti, ma è sufficiente rispetto a quanto previsto dalla normativa: gli infermieri vorrebbero però un carico di lavoro di 12 ore giornaliere per avere più tempo di riposo mensile, mentre l’azienda preferisce spalmarle sui tre turni di mattina, pomeriggio e notte.
Lo scontro. Sul tema del rinnovo del personale sanitario, ieri sono intervenuti anche i gruppi di minoranza di Rieti Città Futura, T’immagini e Centro Democratico: «Appare ormai acclarato che il 30 settembre molti contratti degli operatori in somministrazione potrebbero non essere rinnovati - scrivono i tre gruppi. - Il mancato rinnovo di decine di operatori, oltre a minare la stabilità economica di persone e famiglie, mette a repentaglio l’erogazione dei servizi essenziali e getta nello sconforto gli altri operatori, costretti a lavorare in condizioni sempre più difficili e spesso a raddoppi di turni». Secca la risposta della Asl di Rieti, che assicura che «i contratti degli operatori in somministrazione verranno rinnovati. Non sarà assunto nessun provvedimento o procedura di riduzione del personale. Si tratta di un’informazione che poteva essere reperita chiamando l’azienda, senza ricorrere ad una inusuale e pretestuosa nota stampa».