Rieti, Asl: allarme dei sindacati sulla carenza di personale

Il pronto soccorso
di Giacomo Cavoli
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Venerdì 30 Settembre 2022, 00:24

RIETI - Una richiesta congiunta di incontro urgente insieme ai comparti di Cgil, Cisl e Uil che curano gli interessi del personale sanitario, dai medici agli operatori socio-sanitari. È il documento unitario inviato alla Asl di Rieti dalle tre sigle sindacali, per chiedere le stabilizzazioni degli aventi diritto e discutere nuove forme di organizzazione del lavoro, soprattutto a favore del personale in servizio al pronto soccorso, che sconta la costante carenza di medici.

Le richieste. Per la Uil, rappresentata da Marino Formichetti, «è necessario confrontarsi con l’azienda sulle problematiche della turnistica degli operatori che lavorano in emergenza e sulle nuove disposizioni emanate dal coordinatore del pronto soccorso, somiglianti più al mansionario abolito nel 1980 - spiega Formichetti. - Il personale infermieristico del pronto soccorso è sottoposto a uno stress lavorativo diverso da quello degli altri reparti, ma è sufficiente rispetto a quanto previsto dalla normativa: gli infermieri vorrebbero però un carico di lavoro di 12 ore giornaliere per avere più tempo di riposo mensile, mentre l’azienda preferisce spalmarle sui tre turni di mattina, pomeriggio e notte.

Il documento del coordinatore dell’emergenza somiglia invece più a un mansionario infermieristico, ma non è così che funziona: l’infermiere è un professionista consapevole di ciò che deve fare, senza che questo gli venga ricordato giornalmente». E negli altri reparti? «C’è un’organizzazione del lavoro che varia molto spesso, in relazione alla situazione Covid - conclude Formichetti. - I reparti vengono accorpati o rinominati e l’infermiere si trova spaesato o disorganizzato dal lavoro standard». Anche la Cgil ribadisce la necessità di «un piano assunzionale straordinario, che consenta di dare risposta alla domanda di assistenza - ribatte Francesco Frabetti. - I carichi di lavoro sono insostenibili, la pandemia non è finita e i precari, che sono infermieri e ausiliari, devono svolgere doppi turni per coprire le assenze del personale dovute anche alle infezioni Covid: sono anni che attendono la stabilizzazione e ora sia la normativa che gli accordi con la Regione lo consentono». L’incontro richiesto dalle tre sigle sindacali resta, per ora, la priorità a breve termine: «Speriamo che entro la prossima settimana l’azienda ci convochi, per capire qual è il suo piano strategico a 360 gradi da qui in avanti - commenta Sandro Antonacci, della Cisl. - Durante la pandemia, il governo nazionale e le regioni hanno detto alle aziende sanitarie di assumere personale senza badare ai costi: ma nel momento in cui dovevano arrivare i soldi per strutturare le assunzioni, il governo non ha elargito i fondi alle regioni, che si sono quindi trovate costrette a dover rideterminare i budget assunzionali. Quindi, Asl come quella di Rieti cercano di coprire tutti i servizi, ma se hanno superato il budget assunzionale 2022 si trovano in difficoltà. Entro ottobre si dovrebbe fare l’assunzione a favore del personale che ha prestato servizio da gennaio 2020 a giugno 2022: ma è il resto del personale in scadenza il 31 dicembre 2022 che deve essere prorogato».

Lo scontro. Sul tema del rinnovo del personale sanitario, ieri sono intervenuti anche i gruppi di minoranza di Rieti Città Futura, T’immagini e Centro Democratico: «Appare ormai acclarato che il 30 settembre molti contratti degli operatori in somministrazione potrebbero non essere rinnovati - scrivono i tre gruppi. - Il mancato rinnovo di decine di operatori, oltre a minare la stabilità economica di persone e famiglie, mette a repentaglio l’erogazione dei servizi essenziali e getta nello sconforto gli altri operatori, costretti a lavorare in condizioni sempre più difficili e spesso a raddoppi di turni». Secca la risposta della Asl di Rieti, che assicura che «i contratti degli operatori in somministrazione verranno rinnovati. Non sarà assunto nessun provvedimento o procedura di riduzione del personale. Si tratta di un’informazione che poteva essere reperita chiamando l’azienda, senza ricorrere ad una inusuale e pretestuosa nota stampa».

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