Rieti, il concorso per addetto stampa. L’Asl lo annulla: esigenza finita

La sede del concorso
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Venerdì 22 Aprile 2022, 00:10

RIETI - Abbiamo scherzato. E’ la sintesi della scelta fatta dalla Asl in relazione al concorso per la selezione di un “tecnico di ufficio stampa”. Solo così si può leggere revoca della procedura concorsuale firmata una settimana fa dal direttore generale dell’azienda, Marinella D’Innocenzo. Quel concorso era nato male ed è andato avanti anche peggio: fin dalla pubblicazione erano stati posti dubbi sulla legittimità di un bando che prevedeva la selezione di una figura “anomala” per il mondo della comunicazione. Il giorno della selezione svolta il 2 marzo, poi, i 24 candidati presenti nell’aula magna della Asl di Rieti avevano protestato rilevando numerose anomalie. 
La situazione era degenerata al punto che erano state chiamate le forze dell’ordine e, dopo una lunga sospensione, 22 dei 24 concorrenti avevano chiesto che venisse ritirato e sigillato il loro compito, facendo mettere a verbale le anomalie rilevate. Di fronte a questa situazione la D’Innocenzo aveva immediatamente annunciato la «sospensione in autotutela del concorso» ma, il giorno successivo, era parzialmente tornata sui suoi passi addebitando l’accaduto ai presunti comportamenti scorretti di alcuni candidati. 
La questione era finita sui tavoli dell’Ordine dei Giornalisti e del sindacato di categoria Stampa Romana, che aveva chiesto l’annullamento del concorso. L’atto formale è arrivato lo scorso 14 aprile ma, contrariamente a quanto tutti si aspettavano, la motivazione addotta dalla direzione Asl non è quella delle irregolarità denunciate ma, diversamente, la fine della necessità dell’emergenza che aveva portato a indire il concorso. L’emergenza in oggetto era la situazione pandemica, che aveva portato ad aumentare le comunicazioni della Asl di Rieti. Tutto chiaro, per carità. Non fosse che la pandemia era, per definizione, una situazione di emergenza e non una situazione di normalità. Non sarebbe stato più opportuno bandire un concorso per una figura “a tempo”? Al contrario si è scelto di andare avanti e poi, dopo le polemiche, di approfittare della fine dell’emergenza per annullare tutto. Alla faccia di chi ha pagato la quota di 10 euro per partecipare al concorso o, arrivando da fuori, ha sostenuto spese di viaggio, vitto e alloggio. Non proprio uno scherzo per chi sperava in un posto di lavoro.

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