RIETI - Ascensore, una storia infinita. L’opera che dovrebbe collegare via San Pietro Martire con piazza Cesare Battisti, nella zona più centrale di Rieti, è ancora chiusa. E, a quanto si apprende, si è ancora in una situazione di attesa che l’Ustif (l’Ufficio speciale del ministero dei Trasporti) ne autorizzi l’apertura. All’origine dello stallo ci sarebbe una richiesta di integrazione di documenti che, a detta dell’assessore comunale ai Lavori pubblici e all’Urbanistica, Antonio Emili - in un precedente articolo del Messaggero - sarebbe stata «soddisfatta». L’ascensore, intanto, fa la sua bella mostra all’ombra della Cattedrale.
I passaggi
Il Comune di Rieti, nel frattempo, ha annullato il servizio di videosorveglianza affidato alla ditta Kone Monospace 700. È tutto messo nero su bianco nella determina numero 1772 del 26 agosto scorso. «Ad oggi - si legge nel documento pubblicato nei giorni scorsi sul sito del Comune - non è ancora stato stipulato il contratto di cui alla determinazione di affidamento del servizio».
Il documento
Ma ecco come introduce l’argomento la determina del 26 agosto: «Per procedere alla messa in esercizio dell’impianto elevatore sono necessarie attività e/o servizi propedeutici all’ottenimento dell’autorizzazione all’apertura al pubblico da parte dell’Ustif». Tra le condizioni per l’apertura dell’ascensore è previsto la trasmissione all’ufficio ministeriale della «relazione sul sistema di telesorveglianza, qualora non sia previsto il presenziamento, collegato ad una postazione controllata permanente durante l’esercizio». E continua: «Oltre alla telesorveglianza risulta necessario individuare delle figure professionali idonee, interne all’ente o esterne, che effettuino le operazioni di apertura e chiusura dell’impianto, nonché l’attivazione del medesimo». Il Messaggero ha sentito ancora una volta l’assessore Emili. «Si tratta di un’opera ultimata nel dicembre 2019 - ha affermato. - Il discorso è sempre lo stesso: il rilascio del nulla osta da parte dell’Ustif. Una vicenda tutta italiana. Un altro esempio della natura elefantiaca della burocrazia. Comunque, a breve, ci saranno novità, il nostro interesse è tutelare la città». L’opera era stata finanziata per 1,3 milioni dalla Regione tramite fondi europei e il Piano locale e urbano di sviluppo (Plus). Ed aveva visto una serie di battute di arresto. La prima scadenza per la realizzazione dell’ascensore era stata fissata al 31 dicembre 2015, poi slittata al settembre 2016 (il sindaco era Petrangeli), quindi al novembre 2017. Il resto è noto.