Nessun blitz, né ingressi a sirene spiegate. Ma una volta all’interno, i carabinieri non hanno guardato in faccia a nessuno. E per un giorno intero hanno spulciato registri, aperto cassetti, visionato libri, per poi sequestrare una vera e propria montagna di documenti. Materiale in gran parte ancora al vaglio degli inquirenti della caserma di viale Giulio de Juliis, mentre quello già spulciato è stato spedito all’attenzione del procuratore capo della Repubblica, Giuseppe Saieva.
Tutto è partito da un esposto presentato da un sindacalista della Cgil-Fp di Roma e Lazio.
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