Le coordinate le ha date monsignore – spirito di appartenenza, coerenza tra mezzi e fini, pazienza nel cercare accordi – ma con Gabriele Lorenzoni molto proiettato sul M5S e Alessandro Fusacchia sullo scenario nazionale ed europeo, i due veramente in partita sulle vicende locali sembrano essere Fabio Melilli (Pd) e Paolo Trancassini (FdI). Nell’eclissi della politica e dei partiti l’epoca dei parlamentari-padroni del collegio sarà pure tramontata ma chi ha più carte locali se le gioca e i due le hanno. Melilli può poi sempre contare sulla sponda della Regione pur nelle turbolenze interne del Pd, mentre Trancassini dovrà lavorare per accreditarsi come il parlamentare dell’intero centrodestra reatino ma il suo attivismo su questioni come il terremoto e il lavoro promette bene.
IL PRIMO BANCO DI PROVA
Primo banco di prova, la presidenza di Acqua pubblica sabina, a fine maggio: a scegliere sarà l’assemblea dei sindaci, il centrodestra potrebbe fare da solo, c’è anche un nome che rimbalza da Rieti, quello di Stefano Eleuteri. Ma c’è chi suggerisce un ragionamento che ricomprenda anche la presidenza dell’Asi e quella della Provincia (in scadenza in autunno). Il sindaco di Fara Sabina Davide Basilicata, come il presidente della Provincia Giuseppe Rinaldi e il presidente della Camera di commercio, Vincenzo Regnini dato in corsa per l’Asi, mette le mani avanti: «Prima dei nomi ragionerei dei criteri di scelta, e questo vale per Aps come per tutto. Se dovessi fissare dei parametri, direi innanzitutto competenza, spirito di servizio e territorialità».
LA PARTITA DELLA FONDAZIONE VARRONE
Si gioca invece su un altro campo la partita per la Fondazione Varrone: nelle blindate stanze di Palazzo Crispolti a contendersi la presidenza sono Pier Luigi Persio (una vita fa allo Iacp, poi attivissimo nel campo immobiliare cittadino) e Antonio D’Onofrio (per una vita presidente di Federlazio, anche lui costruttore ma con vista su Roma). Progetti per il futuro? Lo scopriremo, forse, vivendo. Chi comanda davvero non ci tiene mai a farlo sapere troppo in giro.
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