Rieti, il bomber Andrea Antonacci
pronto a ripartire da Capradosso:
"Vorrei far gioire il presidente"

Andrea Antonacci in azione
di Christian Diociaiuti
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Lunedì 20 Giugno 2016, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 11:11
RIETI – Una buona stagione per il Capradosso, che forse voleva e meritava di più al termine del campionato di Prima. Tra i grandi protagonisti dell’annata della squadra della famiglia Micaloni c’è sicuramente Andrea Antonacci, bomber di razza, vera spina nel fianco delle difese del nostro calcio. Ventitrè gol (senza contare quelli in Coppa) e la solita grande forza in mezzo al campo, accompagnata da una grande fame di entrare di prepotenza nel tabellino. Antonacci parla della stagione appena conclusa e di molto altro, senza però dimenticare una cosa: la fedeltà al Capradosso, per far gioire chi crede nella causa di questa squadra.

L'INTERVISTA

Andrea Antonacci, come descrive la stagione del Capradosso?

“Una stagione sfortunata, condizionata da infortuni, episodi e quant’altro. Tutto sommato una buona stagione, potevamo e dovevamo fare sicuramente di più, purtroppo questo è il calcio, non sempre la squadra più forte vince. E sono convinto noi eravamo la squadra più forte”.


Andrea lei è un attaccante: quanti gol ha fatto e quale reputa sia il più bello?

“Quest’anno ho segnato 23 gol in campionato e 3 in Coppa. Il più bello contro Fiano Romano all’andata, il gol del 3-1 per noi. Ho abbinato potenza velocità ed un po’ di tecnica per battere un grande portiere come Ringegni (sorride, ndr)”.


Tante squadre per lei: quali sono state le esperienze più importanti?

“A livello giovanile, sicuramente la Juniores Nazionale allenata da un grande allenatore, Paolo Simonetti. Siamo arrivati a giocarci una semifinale scudetto a Trapani, eravamo un gruppo fantastico e poi, che coppia che formavamo io e Francesco Marcheggiani. Da senior sicuramente il mio primo anno di Promozione a Poggio Nativo, dopo essere andato via dalla serie D del Rieti calcio. Per essere fuoriquota, 15 gol il primo anno non sono pochi”.


Se dovesse indicare un giocatore reatino che la colpisce, in qualsiasi categoria, pro o dilettante, chi indicherebbe e perché?

“A livello di professionismo, scontato dire Federico Dionisi. Ne dico un altro, nonché grande amico, come Marco Pezzotti. Un ragazzo eccezionale, dentro e fuori dal campo, compagno di squadra in passato con il Rieti, compagno nelle squadre estive per i tornei e a volte compagno di serate. Per quanto riguarda il dilettantismo, quest’anno ho conosciuto e potuto ammirare un giocatore fantastico, Piero Fazi: nonostante la sua età, fa ancora la differenza”.


Quale è il livello della nostra Prima?

“Il livello della Prima categoria è un pochino sceso, c’è molto divario tra le prime 3-4 con il resto delle partecipanti”.


Perché a inizio stagione ha scelto Capradosso?

“Ho scelto Capradosso soprattutto per il mister, Marco Donati, con il quale ho un rapporto che va al di là del campo e poi perché c'erano le basi ed i giocatori per poter provare a vincere”.


Quanti anni ha, cosa fa nella vita e quale passioni ha oltre al calcio?

“A luglio compio 26 anni, mi occupo di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro. Oltre al calcio, le mie passioni sono gli amici, la palestra ed il mio splendido cocker, di nome Biagio”.


Nella prossima stagione dove giocherà?

“Per quanto riguarda la prossima stagione, credo che resterò sicuramente a Capradosso, con l'intento di far gioire a maggio una persona splendida, il presidente Giampaolo Micaloni”.
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