Rieti, Amazon: adesione elevata nel primo sciopero in Sabina

Il presidio
di Raffaella Di Claudio
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Martedì 23 Marzo 2021, 00:10

RIETI - Le bandiere di Cgil, Cisl e Uil sventolanti all’ingresso del magazzino Amazon Fc01 di Passo Corese bastano per dire che quello avvenuto ieri non si era mai verificato. Il parcheggio è meno affollato. Tanti lavoratori hanno rinunciato alla retribuzione giornaliera di circa 50 euro e sono rimasti a casa come i sindacati, vista la zona rossa, hanno consigliato, ma altri hanno preso parte al sit-in. È questa la fotografia del primo sciopero nazionale della filiera Amazon, nato per «ottenere quello che ci spetta - dice un dipendente - visto i risultati che con il nostro lavoro ha avuto questo sito». E anche se l’amministratore delegato di Amazon Italia logistica, Salvatore Schembri Volpe, parla di una partecipazione nazionale (che comprende anche i siti non sindacalizzati di Rovigo e Colleferro) «inferiore al 10% in Amazon, e intorno al 20% quella riferita dai fornitori dei servizi di consegna», i sindacati, con le Rsa del sito di Fara Sabina, non esitano a definire l’adesione «superiore alle aspettative e molto soddisfacente».

L'obiettivo
«Non abbiamo ancora i numeri – commenta Antonio Rubini, rsa di Uiltrasporti - ma abbiamo ragione di credere che le adesioni siano state buone e siamo molti soddisfatti.

Lo scopo è quello di vedere riconosciuto ciò che ci spetta in base al lavoro che svolgiamo. Esattamente come avvenuto a Piacenza, dove hanno ottenuto la maggiorazione del 50% la domenica (noi siamo al 20%), il 25% sul notturno (e noi siamo al 15%), il notturno volontario, le turnazioni concordate e l’aumento dei buoni pasto. L’azienda che immagino oggi (ieri, ndr) abbia dovuto fare i conti con gli ordini inevitabilmente rimasti fermi non credo possa ignorare le nostre istanze». «Dopo questo sciopero - commenta Francesca Gemma, rsa di Cgil - ci aspettiamo che l’azienda si metta al tavolo per affrontare i punti della trattativa nazionale, ma anche i temi legati alle turnazioni e alla rotazione delle mansioni. Non è solo un problema economico, ma è una questione di condizioni del lavoro da migliorare. Come l’azienda si aspetta tanto dai dipendenti, noi ci aspettiamo tanto da datori di lavoro. Il motto di Amazon è “Rase the bar”. Benissimo: pure noi vogliamo aumentare e migliorare il nostro livello».

L'azienda
Rispetto alle richieste alla base della mobilitazione, Schembri Volpe insiste sulla posizione più volte rimarcata da Amazon, secondo cui «l’azienda e le imprese terze fornitrici di servizi di consegne offrono già salari competitivi, benefit e ottime opportunità di crescita professionale, il tutto all’interno di un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo. I sindacati questo lo sanno. Rispettiamo il diritto dei lavoratori di manifestare il loro punto di vista e - rimarca però l’amministratore delegato - ringraziamo le centinaia di dipendenti e corrieri dei fornitori terzi dei servizi di consegna che oggi hanno scelto di lavorare per assicurare che la maggior parte dei clienti potesse ricevere i propri ordini. In merito al confronto con i sindacati, si sono svolti due incontri a livello nazionale a gennaio e nei siti dove sono presenti le rappresentanze sindacali abbiamo un rapporto di dialogo costante. La nostra associazione di categoria aveva dato disponibilità la prima settimana di marzo a un incontro da tenersi entro fine mese prima che venisse dichiarato lo sciopero». Intanto dalla Regione, l’assessore al Lavoro, Claudio Di Berardino, che ieri mattina si è recato a Passo Corese, ha annunciato che «scriveremo all’azienda per avviare un confronto istituzionale volto a favorire la ripresa di corrette relazioni tra azienda e sindacati».

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