RIETI - Neanche il tempo di godere dell’aumento del 2% in busta paga - ottenuto a seguito della trattativa tra sindacati e azienda, insieme alla maggiorazione dei ticket per il pasto e alla somma di 500 euro in buoni acquisto - che i dipendenti Amazon dovranno cedere all’azienda cinque minuti di pausa, passata da 35 a 30 minuti, come prima della pandemia. La comunicazione è arrivata giovedì scorso e ha suscitato numerose perplessità nelle rappresentanze sindacali Cgil, che hanno chiesto alla multinazionale di considerare le esigenze dei lavoratori che operano nelle aree del magazzino più lontane dalla mensa.
Le modalità. Letta sulla carta, la riduzione appare di poco conto, ma è sufficiente conoscere l’estensione del magazzino Fco1, il rischio di richiami in caso di mancato rispetto dei tempi e l’elevato numero di persone che deve usufruire contemporaneamente della mensa, per comprendere i dubbi dei sindacati. Durante l’emergenza, per scongiurare assembramenti e file in mensa, l’azienda aveva stabilito 35 minuti di pausa e a tale condizione i dipendenti erano ormai abituati. Ora invece dovranno assentarsi dalla postazione al massimo per mezz’ora. «L’azienda con una mano dà e con l’altra toglie - esordiscono con amarezza le rsa Cgil attive all’interno del magazzino di Passo Corese. - Probabilmente con l’obiettivo di recuperare le somme perse con il 2% di aumenti, Amazon ha cancellato cinque minuti di pausa, andando a guadagnare ore di lavoro e, di conseguenza, soldi.
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