RIETI - Dodici persone sorde, su 50 che lavoreranno complessivamente nei siti italiani, prenderanno servizio all’interno del centro di distribuzione Amazon di Passo Corese. Il progetto, presentato ieri a Colleferro, dove ne verranno inserite 8, è stato sviluppato dalla multinazionale in collaborazione con l’Ente nazionale sordi (Ens), con cui il colosso dell’e-commerce ha instaurato un rapporto solido, avvalorato dal sostegno a quattro sezioni regionali, tra cui il Lazio, dell’associazione in favore delle quali saranno effettuate donazioni per la realizzazione del progetto Open, il primo video-giornale in lingua dei segni (lis).
Il programma. Grazie alla consulenza di esperti del settore, a Passo Corese e in tutti i centri in cui opereranno le persone sorde, i processi e le postazioni sono stati adeguati alle loro esigenze.
I commenti. «Sono davvero molto orgoglioso che questa importante iniziativa di inclusione sia iniziata in Italia dai nostri centri di distribuzione - commenta Lorenzo Barbo, responsabile di Amazon logistica Italia. - Conoscere, imparare ed essere sempre aperti al punto di vista degli altri è ciò che contraddistingue il nostro modo di guardare al futuro, di lavorare e innovare. Crediamo che la diversità, in tutte le sue molteplici sfaccettature, siano un valore aggiunto e una ricchezza da cui trarre nuovi spunti e idee. Questo nuovo bellissimo viaggio intrapreso insieme all’Ente nazionale sordi ci ha insegnato e ci continua a insegnare moltissimo, arricchendoci ogni giorno». «Il progetto di inserimento lavorativo di persone sorde in Amazon - ha aggiunto Vittorio Corsini, presidente Ens Lazio - è per noi motivo di orgoglio e siamo felici di poterlo oggi presentare pubblicamente. Voglio complimentarmi con Amazon per la sensibilità e l’attenzione. La sordità è una disabilità invisibile e non è semplice comprenderne la complessità».