Muore il sindaco e ci si ricorda di Amatrice, ma il paese aspetta ancora interventi veri

Antonio Fontanella con l'ex premier Giuseppe Conte e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti
di M.M.
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Venerdì 26 Marzo 2021, 00:10

RIETI - Addio al sindaco di Amatrice Antonio Fontanella. Il primo cittadino del paese del Reatino più duramente colpito, insieme ad Accumoli, dal terremoto del centro Italia del 24 agosto 2016, la scorsa settimana aveva subito un’ischemia nel suo ufficio ed era stato elitrasportato al policlinico Gemelli di Roma, ma ieri è avvenuto il decesso. Aveva 70 anni. Alla perdita umana, si unisce l’ennesimo disegno del destino: proprio domani, infatti, era in programma il consiglio comunale che avrebbe dovuto approvare il Programma straordinario di ricostruzione del centro storico di Amatrice, le cui linee guida erano state illustrate proprio da Fontanella alla popolazione all’inizio del mese. «Il mio desidero più grande - aveva detti - è quello di vedere presto la prima gru nel centro storico di Amatrice». Per domani, invece, è stato proclamato il lutto cittadino.

Il cordoglio
L’intero mondo della politica - e non solo - ha espresso il suo cordoglio, riaccendendo, almeno per 24 ore, i fari su Amatrice, che da quattro anni e mezzo aspetta interventi concreti per la sua ricostruzione.

Dopo i primi mesi dal sisma, in cui si susseguirono visite, promesse, garanzie sugli interventi, il paese, così come Accumoli e Arquata del Tronto - solo per citare i tre Comuni più coinvolti nelle scosse dell’agosto di cinque anni fa - sono lentamente, ma inesorabilmente finiti in secondo piano. Rimosse, dopo mesi le macerie, il centro storico non ha ancora visto una rinascita vera e propria, i cantieri ancora latitano e solo negli ultimi tempi qualcosa si è mosso, anche grazie al deciso impegno di Fontanella che nel commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini aveva trovato, come più volte confidato, un valido sostegno. Fontanella, già sindaco per due mandati dal 1995 e poi assessore comunale, era stato rieletto primo cittadino nel maggio del 2019, succedendo, dopo una breve vacatio, a Sergio Pirozzi. In questi due anni, come detto, grazie anche all’intesa e ai progetti insieme al quarto commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, la ripresa sembra diventare concreta: l’accelerazione sulle pratiche, a partire dalle domande dei privati, regole semplificate, dalla metà del 2020, hanno fatto intravvedere una luce nel lungo e accidentato tunnel verso la rinascita del paese, il cui centro fu raso al suolo dal sisma e dove si contarono 239 vittime. Cordoglio per la scomparsa, tra gli altri, dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti, dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, impegnato ad Amatrice subito dopo il sisma. E vicinanza è stata espressa dall’intera politica nazionale, di ogni schieramento, chiamata a non dimenticare la ricostruzione di questa area del centro Italia. 

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