I sessant’anni di attività delle parrucchiere-istituzione di un intero paese

Fernanda Ciancaglioni e Biancamaria Classetti
di Marzio Mozzetti
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Martedì 13 Luglio 2021, 00:10

RIETI - Sessant’anni fianco a fianco: le parrucchiere ad Amatrice si chiamano Fernanda Ciancaglioni e Biancamaria Classetti (nella foto), che ieri hanno raggiunto l’ambito traguardo lavorativo. Sono un’istituzione del paese e insieme al paese hanno voluto condividere questo anniversario in compagnia dei commercianti dei centri commerciali di Amatrice, degli amici e delle ex dipendenti che si sono avvicendate in questi anni. Per ultima la giovane Talida, che in autunno prenderà il testimone rilevando la loro attività sul corso. Nemmeno il terremoto ha fermato Fernanda e Biancamaria: hanno ricominciato anche loro, dando un esempio a tutti gli esercenti amatriciani con la loro perseveranza. Non a caso campeggiava ieri una scritta da parte dei commercianti: «la storia siete voi! Un esempio da seguire, grazie da tutti noi». La storia parte con Fernanda, aiutante del parrucchiere Novello Di Mario. Qualche mese più tardi arriva anche Biancamaria: più tardi rileveranno l’attività che ha visto passare generazioni di amatriciani.

Celentano
Dalle parrucchiere amatriciane si recò anche Adriano Celentano, ad Amatrice durante la lavorazione del film “Serafino”.

Ogni tanto la loro voce è rotta dall’emozione, ricordando chi non c’è più. C’erano tutti ieri a salutarle: anche il vicesindaco di Amatrice Massimo Bufacchi, la presidente dell’Associazione commercianti di Amatrice, Simona Paoletti, che ha consegnato alle parrucchiere una targa ricordo, così come la Pro loco di Amatrice per conto della presidente Adriana Franconi. «Il lavoro e la fede, nelle difficoltà che ci sono capitate in tutti questi anni, sono quello che ci ha fatto andare avanti», racconta Biancamaria, con alle spalle anche la morte della giovane figlia Daniela e poi successivamente del marito. «La vita continua ed è bella da vivere - conclude Fernanda - presto ci sarà una nuova Amatrice, speriamo che i più giovani la amino come la abbiamo amata noi».

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