Allarme in città: si moltiplicano le truffe agli anziani

Allarme in città: si moltiplicano le truffe agli anziani
di Emanuele Laurenzi
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Venerdì 25 Febbraio 2022, 00:10

RIETI - Dalla finta telefonata per annunciare che un figlio è stato coinvolto in un incidente, alla richiesta di correre alle poste per ritirare un inesistente pacco arrivato a nome di un parente, passando per le intrusioni in casa di sedicenti tecnici di luce o gas per arrivare all’ultimo, inquietante episodio accaduto ai coniugi ultraottantenni di piazza Tevere. Tutte tecniche finalizzate a raggirare e derubare persone per lo più anziane. La lista delle truffe è lunghissima e, a Rieti, quella dei colpi ai danni degli anziani sta diventando una vera e propria piaga: le denunce non mancano, ma si teme che il fenomeno sia molto più ampio di quello dichiarato, visto che molti subiscono nel silenzio per timore o per semplice imbarazzo. A farne le spese, purtroppo, nella maggior parte dei casi sono persone anziane e indifese, molte volte sole, che finiscono per deprimersi o rinchiudersi in casa. 

Il finto incidente. Sul caso dei coniugi di piazza Tevere, che da due settimane si ritrovano rifiuti abbandonati sul balcone con minacce di morte e richieste di pagamento di 20 mila euro, ora indagano i carabinieri.

Guardando agli altri casi, negli ultimi anni s’era fatta strada la truffa del finto incidente ad un parente. La modalità era sempre la stessa: una telefonata avvertiva che qualcuno di famiglia, un figlio o un nipote, era rimasto coinvolto in un incidente stradale senza gravi conseguenze. Chi era al telefono si spacciava per un poliziotto o un avvocato, spiegando che servivano soldi urgenti per sbloccare i documenti del parente fermo in Questura.

Al malcapitato non viene mai dato il tempo di chiamare il parente, con il finto poliziotto che si presenta a casa e arraffa soldi o preziosi, sparendo poi nel nulla e lasciando gli anziani nello sconforto. Proprio come avviene con i finti operai di luce o gas che entrano in casa e portano via quel che trovano. A Rieti sono stati molti i cittadini raggirati in questo modo negli ultimi anni e le denunce non sono mai bastate a fermare i truffatori. 

Il finto amico. Un grido d’allarme è arrivato dal quartiere Porta d’Arce, rione storico per eccellenza, dove ormai vivono molti anziani. L’ultima denuncia è arrivata appena due settimane fa, quando furono abbandonati in pieno giorno rifiuti a ridosso delle mura medievali, segno dell’assenza di controllo in zona. Tra le case spesso si aggirano persone che suonano alla porta e si spacciano per amici o conoscenti di nipoti o figli delle persone.

La scusa è sempre la stessa: si fa riferimento all’amico e si chiedono piccole somme di denaro, che poi non vengono mai restituite. Una variante è quella del pacco in attesa alle poste: si dice alle persone che c’è un pacco che sta per essere rimandato indietro a nome di un nipote o di un parente, si costringono le persone ad uscire di casa, per poi entrare nell’appartamento incustodito e rubare tutto. Si riuscirà a mettere un freno a tutto cio? 

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