Piana reatina allagata, non ci saranno rimborsi

La Piana reatina allagata nel gennaio 2021
di Giacomo Cavoli
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Giovedì 19 Maggio 2022, 00:10

RIETI - Le famiglie e le imprese colpite dall’alluvione, che tra il 25 gennaio e il 16 febbraio 2021 devastò la Piana Reatina, non riceveranno alcun risarcimento per riparare i danni prodotti dagli eventi di piena dei fiumi Salto, Turano e Velino. È, per ora, l’amara realtà che emerge mettendo insieme i tasselli burocratici che, dal primo di quegli interminabili giorni, arrivano fino ad oggi, dove ad attendere una risposta sono ancora in molti. 
Tutto comincia quando, la settimana scorsa, il consigliere comunale e provinciale di Forza Italia Fabio Nobili - insieme all’europarlamentare Raffaele Nevi, alla presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza e al presidente del consiglio comunale di Terni Francesco Maria Ferranti - si reca in visita alla centrale idroelettrica di Galleto, ora gestita da Enel Hydroelectric, dopo il passaggio di gestione avvenuto con Erg. In quell’occasione, è lo stesso Nobili a mettere di nuovo sul piatto la questione dei risarcimenti, ricevendo da Enel la conferma «che il tema è sul loro tavolo e che Enel ha intenzione di discuterne insieme all’assessore regionale ai Lavori pubblici e alla Tutela del territorio, Mauro Alessandri», spiega Nobili. Il Messaggero contatta dunque l’ufficio stampa di Alessandri che, in risposta, invia il decreto firmato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti il 22 febbraio 2021, nel quale viene proclamato lo stato di calamità naturale nei territori dei Comuni di Rocca Sinibalda, Belmonte in Sabina, Longone Sabino, Rieti, Contigliano, Greccio, Rivodutri, Colli sul Velino, Cittaducale, Cantalice, Poggio Bustone, Concerviano e Petrella Salto. Nello stesso decreto, viene dato il via libera all’Agenzia regionale di protezione civile al ristoro delle spese sostenute dai Comuni per le attività di soccorso e assistenza alla popolazione e viene contestualmente richiesto al dipartimento di Protezione civile della presidenza del consiglio dei ministri il riconoscimento dello stato di emergenza. Il successivo passaggio de Il Messaggero è quello con l’Agenzia regionale di protezione civile, la quale conferma: «E’ stata fatta la ricognizione del danno. L’amministrazione regionale ha stanziato le risorse e sono stati riconosciuti ai Comuni le somme che hanno speso in emergenza per fronteggiare l’alluvione. I ristori assegnati ai Comuni coprono però solo le spese effettuate dagli enti, non gli indennizzi per famiglie e imprese. Per quello, la Regione, come da prassi, ha richiesto lo stato di emergenza al governo»: che però, per l’alluvione nel territorio reatino, non lo ha concesso. A Rieti, a rispondere è l’assessore alla Protezione civile Onorina Domeniconi: «In Comune sono arrivate richieste di indennizzo di svariati milioni di euro – conferma - Questo genere di risarcimento non rientra però fra le responsabilità dell’ente: le spese che ci sono state ristorate sono quelle derivanti dall’aver ospitato le persone in albergo o agli interventi operati per ripristinare la viabilità delle zone colpite. Stiamo comunque cercando attraverso tutti i canali possibili di poter aiutare in qualche modo famiglie e imprese, ma la strada resta quella di processi a carico di eventuali responsabili». Dopo diversi esposti presentati in Procura, tuttavia, al momento non risultano indagati.

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