Asm e provvedimenti disciplinari. Paolucci: «L’equità sia alla base dell’azione della municipalizzata». La replica dell'Asm

Alberto Paolucci
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Venerdì 27 Maggio 2022, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 15:14

RIETI - «L’episodio del dipendente Asm vittima di un provvedimento disciplinare bocciato poi in sede di collegio di conciliazione, getta un fascio di luce su una criticità che la municipalizzata reatina non è ancora stata in grado di affrontare e risolvere, ovvero la discriminazione dei dipendenti». Lo dice Alberto Paolucci, Segretario della UIL di Rieti e della Sabina romana.

«Non è nostra intenzione - dice Paolucci - ripercorrere le tappe di una gestione che in più di una occasione si è mostrata imbarazzante ed è stata costretta anche a ritornare sui propri passi, basti pensare alle ingiunzioni comminate dal giudice ordinario per riparare alle differenze retributive rivendicate dalla Uil. Ci sono anche i ricorsi presentati per i demansionamenti e per qualifiche professionali non riconosciute. Nessuno avrà dimenticato la vicenda dei premi natalizi riconosciuti a tutti gli impiegati Asm, tranne che agli iscritti del nostro sindacato. E poi c’è il capitolo sicurezza, che portammo alla luce denunciando le carenze nell’impianto di Casapenta».

«Al di là di questa breve digressione - conclude Paolucci - quel che ci preme sottolineare è che la salute e la sicurezza sul posto di lavoro sono principi irrinunciabili della nostra azione sindacale. Salute sul lavoro è anche sinonimo di benesssere. E il benessere non si sposa con la discriminazione. Ci permettiamo pertanto di suggerire ai vertici della municipalizzata un comportamento equo, che eviti ingiuste penalizzazioni tra lavoratori. Così è capitato in Asm: da un provvedimento iniquo, inflitto per una ipotetica doccia fatta anzitempo, si è passati al pronunciamento di nullità da parte del presidente del collegio di conciliazione e arbitrato. E quando accade ciò a rimetterci sono tutti: i lavoratori, il Comune e i cittadini, perché la Asm deve essere un bene di tutti al servizio di tutti».

La replica dell'Asm

In merito agli articoli apparsi sulla stampa locale riferiti all’annullamento di una sanzione che ASM Rieti spa ha erogato ad un lavoratore del settore dell’igiene urbana, riteniamo doveroso offrire un contributo utile a fare chiarezza sull’intera vicenda, tenuto conto delle sostanziali imprecisioni riportate negli articoli.

In primo luogo va sottolineato come il Collegio di conciliazione ed arbitrato non si sia pronunciato nel merito della sanzione e dunque sulla fondatezza o meno della rilevanza disciplinare dei fatti addebitati al dipendente ma si sia limitata ad annullare il provvedimento sanzionatorio esclusivamente per motivi formali; nello specifico è stata rilevata la mancata affissione in bacheca del codice disciplinare.

Costituiscono pertanto una personalissima interpretazione del sindacalista tutti i riferimenti ad una fantomatica dimostrazione della infondatezza dei fatti addebitati al dipendente che non compaiono minimamente tra le motivazioni del lodo.

Mentre riteniamo significativo evidenziare come sia stata la stessa Organizzazione sindacale, in nome e per conto del dipendente, che con una nota dell’11 aprile u.s.

non ha contestato fatti, chiedendo tra l’altro formalmente scusa per l’accaduto ed impegnandosi affinché simili comportamenti, dovuti alla buona fede, non si sarebbero ripetuti.

Restano i fatti obiettivamente contestati e la rilevanza disciplinare attribuita dall’Azienda che è legata all’osservanza dei doveri lavorativi cui è tenuto ogni dipendente per garantire l’efficienza dei servizi alla cittadinanza e non è di certo minimamente riconducibile alla appartenenza sindacale dello stesso, come strumentalmente lascia dubitare il sindacalista.

Pur non appartenendo alle consuetudini di questa dirigenza aziendale avviare confronti con le Organizzazioni Sindacali tramite organi di informazione, in questa occasione ci è imposto farlo a tutela dell’immagine dell’Azienda Servizi Municipali e soprattutto per fornire ai lettori una equilibrata e meno enfatica rappresentazione dei fatti.

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