Il reatino Enrico Ferri parte
alla scoperta dell'Himalaya

Il saluto del sindaco Petrangeli ad Enrico Ferri
di Christian Diociaiuti
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Giovedì 10 Aprile 2014, 17:47
RIETI - Alla conquista di una zona sconosciuta dell'Himalaya, per scrivere un pezzo importante della storia delle spedizioni. E' la missione del reatino Enrico Ferri, che partirà per la spedizione internazionale K2014.it dal nome “Kanchenzonga Zemu Peak Exploratory Expedition 7780m-8476 metri”, patrocinata anche dal Cai per i 150 anni dalla fondazione.



Si inizia domani fino al 31 maggio: in mezzo l'emozione (e l'onere) di documentare tutto con macchinetta fotografica e videocamera e soprattutto di portarsi nell’area del Colle Zemu del Kanchenzonga da sud, dal quale parte la cresta est-sud-est che porta agli 8476 metri della cima sud del Kanchenzonga (terza vetta al mondo), passando per la vetta orientale, cioè lo Zemu Peak, che con i suoi 7780 metri è l’ultima cima del più esteso massiccio glaciale himalayano, ancora da scalare.



«Dove andremo noi - spiega Ferri, per molti anni capo squadra del Soccorso alpino, alpinista e fotografo - non c'è mai stato nessuno anche se alcuni ci hanno provato tra fine '800 ed inizio '900. Il nostro è un gruppo di sei alpinisti: ci sono un peruviamo ed un indiano, insieme ad un altro per il campo base. Avrei voluto che fossimo un po' di più, il lavoro da fare è tanto. Mi occuperò di tutta la parte fotografica e video: mi competerà uno sforzo maggiore rispetto agli altri».



Ferri avrà con sè anche dei pannelli solari della Solsonica e, considerata la mole di attrezzatura, gli alpinisti reatini che hanno affrontato il trekking di avanscoperta, gli hanno "regalato" il supporto di altre due persone. Il reatino, con il resto del gruppo, arriverà a Calcutta lunedì mattina, pranzerà con il console italiano, poi da mercoledì avrà inizio la spedizione. L'alpinista reatino ieri ha ricevuto la “benedizione” dalla città e dal sindaco: «E' un orgoglio che Enrico faccia parte di questa missione - ha detto simone Petrangeli - abbiamo voluto che ci fosse questo saluto perchè lui sarà nostro ambasciatore: lo aspettiamo alla fine per fare un bilancio».

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