Coronavirus, laurea a tutto futsal
per Ramona Abati: «Il Real Rieti
e la passione per il calcio a 5
alla base della mia tesi»

Ramona Abati insieme al padre Marco e al fratello Lorenzo
di Marco Ferroni
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Lunedì 4 Maggio 2020, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 10:49

RIETI - "Buon sangue non mente". Recita così un vecchio adagio, che nel caso specifico sembra calzare a pennello sulla neo-dottoressa Ramona Abati, 30 anni compiuti lo scorso 30 gennaio, fresca di laurea in Scienze della formazione primaria, conseguita sabato scorso - per via telematica - presso il Dipartimento Scienze Umane dell'Università di L'Aquila.

Il futsal, che passione
Per lei un 110 con lode, la giusta ricompensa dopo tre anni di studi ed una tesi di laurea che fonda le radici sulla sua passione "familiare", quella per il futsal, ereditata e condivisa con papà Marco - che oggi allena la formazione femminile del Perugia - e il fratello Lorenzo, anche lui in panchina col Clt Terni. Ramona Abati, già da qualche anno insegna presso la sezione Primavera di un asilo nido cittadino ed il suo contatto quotidiano con i suoi piccoli alunni (se così si possono chiamare) ha rappresentato in qualche modo un "laboratorio" costante attraverso il quale maturare certe convinzioni inerenti alla correlazione tra sport e crescita socio-emotiva.

E' così? «Assolutamente sì ed ad avvalorare questo aspetto è stata l'esperienza fatta lo scorso anno con il gruppo Esordienti del Real Rieti che si allenavano a Montebuono. Il presidente Roberto Pietropaoli mi offrì la possibilità di gestire la squadra ed una stagione intera a stretto contatto con quei ragazzi, ha rappresentato una sorta di ricerca sperimentale attraverso la quale ho potuto misurare coi miei occhi come lo sport, in ambito relazionale, può incidere sullo sviluppo socio-emotivo del bambino».

Tutto questo, Ramona - che fino a dicembre scorso ha gestito tutti gli aspetti grafici del Real Rieti (sito, canali social, pre e post gara) oltre ad aver "suggerito" al patron il varo di un'app ampiamente fornita di contenuti sia fotografici, che statistici - lo ha racchiuso nel titolo della tesi discussa: "il valore educativo dello Sport - Pratica sportiva e relazioni interpersonali in età evolutiva". 

«Chiaramente - spiega ancora la neolaureata - quando si parla di sport e lo si accosta ai bambini fino ad una certa età, non si può e non si deve parlare né di schemi tattici, né tantomeno di competizione, ma semplicemente di pratica fisica e rapporti interpersonali. E sotto questo punto di vista il futsal è di sicuro una disciplina agggregante, uno sport da molti definito basilare anche per il calcio e nel mondo, se vogliamo, ci sono tanti esempi di come partendo da un campo 40x20 (vedi Ronaldinho, ndr) si può arrivare in un rettangolo verde a grandissimi livelli».

Il futuro? Tradizione di famiglia
Cosa riserverà il futuro a Ramona Abati? Di sicuro la strada è già tracciata: provare ad insegnare anche oltre il nido dove attualmente opera, rinverdendo quella tradizione familiare che non è fatta solo di futsal. Sì, perché la nonna di Ramona, la maestra Fausta, ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per gli alunni di Montebuono e zone limitrofe, così come mamma Tiziana ha impartito insegnamenti di educazione musicale ad almeno tre generazioni di studenti di Santa Rufina e Cittaducale.

Insomma, una bella responsabilità: ma se "buon sangue non mente", i futuri alunni di Ramona possono dormire sonni tranquilli.

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