Provincia, si vota per il successore di Calisse: la sfida è tra la Cuneo e Lucentini. Il caso Angelucci

Provincia, si vota per il successore di Calisse: la sfida è tra la Cuneo e Lucentini. Il caso Angelucci
di Antonio Bianco
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Domenica 29 Gennaio 2023, 00:10

RIETI - Elezioni del nuovo presidente della Provincia: si vota oggi dalle 8 alle 20, per sostituire Mariano Calisse, che si è dimesso in anticipo per candidarsi alle regionali del 12 e 13 febbraio. A votare il nuovo inquilino di Palazzo d’Oltrevelino saranno i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i comuni della provincia (elezioni di secondo livello). Ognuno di loro esprimerà il voto per un solo candidato alla carica di presidente. La riforma del Rio prevede che il voto sia anche ponderato sulla base della grandezza de comune di appartenenza. Questo significa che gli enti più grossi avranno un peso maggiore di quelli più piccoli. Ed è per questo sono previste schede elettorali di colore diverso. 

Gli sfìdanti. A contendersi lo scranno più alto di via Salaria saranno la sindaca di Fara Sabina, Roberta Cuneo, e il primo cittadino di Fiamignano, Filippo Lucentini. La prima è sostenuta da tutto il centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Udc) più Italia viva, che in Provincia è in maggioranza con il delegato Franco Gilardi.

Qui il partito di Renzi ha addirittura annunciato un patto federativo con Forza Italia («il progetto è il rafforzamento e ampliamento dell’area di centro per non disperdere esperienze, ideali e consensi sul territorio», si legge in una nota congiunta). Mentre a livello regionale Italia viva si è schierato con l’aspirante presidente del centrosinistra, Alessio d’Amato.

Il caso Angelucci. Lucentini invece è appoggiato dal Partito democratico e da quasi tutto il centrosinistra. Chi invece si è lamentato in queste settimane di non essere stato coinvolto nelle decisioni che hanno portato alla scelta del sindaco di Fiamignano è soprattutto il consigliere di Centro democratico, Alessio Angelucci. Il quale nei giorni scorsi ha diramato una nota in cui scrive: «In Provincia gli amministratori locali hanno l’obbligo morale di non dividersi e lavorare tutti insieme per fare grande il nostro territorio. Per questo ringrazio la candidata presidente Cuneo per aver voluto ascoltare e condividere le progettualità sottoposte. Da altri, non c’è stato alcun tipo di riscontro. Un dispiacere sincero, questo mancato confronto, che fortemente contrasta con le affermazioni di inclusione e coinvolgimento tanto decantate. Non sono e non saremo mai i vassalli di nessuno, se non del popolo, al quale solo si devono risposte». 

A stretto giro di posta è arrivata la replica del diretto interessato. «Non voglio entrare in polemica con nessuno – scrive Lucentini –. Non capisco questo atteggiamento del consigliere Alessio Angelucci». E il candidato del centrosinistra fa sapere che già dal 9 di gennaio l’avrebbe chiamato al telefono diverse volte. Ma non avrebbe ricevuto risposta. «Gli ho lasciato un messaggio per essere richiamato, ma non ho mai avuto il piacere di essere ricontattato. Chi mi conosce sa che sono sempre stato e sarò sempre a disposizione sia sua che di tutti in qualsiasi momento. Comunque, nella vita ognuno è padrone delle proprie scelte, l’importante è non pararsi dietro un dito», conclude Lucentini. 

La richiesta del gruppo comunale di centrosinistra. Sulla vicenda si è innestata inoltre la presa di posizione dei gruppi consiliari comunali del Pd, Rieti Città Futura e T’immagini che hanno chiesto a gran voce le dimissioni dalla carica di vicepresidente del consiglio comunale di Alessio Angelucci. «Una coalizione democratica e progressista non è una caserma e la dialettica deve essere stella polare e motivo di crescita comune. Nessuna discussione, anche aspra, può giustificare - si legga nella nota dei gruppi comunali di centrosinistra - una scelta incomprensibile da parte di chi è all’opposizione sia al Comune che in Provincia. Per questo è intollerabile pensare che una coalizione sia buona per farsi eleggere vicepresidente del consiglio comunale per poi abbandonarla in occasione di una scadenza elettorale nella quale lo spirito unitario delle forze che si contrappongono al centrodestra dovrebbe essere al di sopra di tutto e di tutti. Ci aspettiamo - concludono Pd, Rieti Città Futura e T’immagini - che il consigliere Angelucci, in coerenza con le proprie dichiarazioni, rassegni le dimissioni dalla carica di vicepresidente del consiglio comunale». Insomma, le polemiche interne al centrosinistra non sono mancate in questa vigilia di elezioni provinciali. Con le elezioni del nuovo inquilino di Palazzo d’Oltrevelino, finisce anche il ruolo del meloniano Ilario di Loreto, che dalle dimissioni di Calisse ha traghettato fino ad oggi l’ente in qualità di presidente vicario. In tarda serata si dovrebbe conoscere il nome di chi guiderà la Provincia per i prossimi quattro anni.

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