Rieti, i gol e la "tigna" di Davide Belli
per lanciare il Passo Corese
al vertice della Prima categoria:
«Puntiamo alla Promozione»

Davide Belli (Foto Debora Lato)
di Michel Saburri
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Mercoledì 3 Gennaio 2018, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 18:00
RIETI - E’ stato uno degli arrivi del mercato invernale del Passo Corese ed è stato subito decisivo segnando tre gol (due contro Poggio Nativo e uno contro Nomentum, ndr) nei minuti di recupero che hanno consentito ai sabini di portare a casa sei punti, sicuramente uno dei colpi più riusciti del direttore sportivo Simone Fratini. Conosciamo più da vicino Davide Belli.
 
Nome, cognome, luogo e data di nascita?
«Davide Belli, nato a Roma il 31 maggio del 1994»
 
La sua carriera in breve?
«Ho iniziato alla Castelnuovese fino agli Allievi poi sono andato al Savio, quindi sono tornato alla Castelnuovese in prima squadra in cui ho fatto due anni e abbiamo conquistato la Promozione. Poi ho vestito le maglie di Eretum,  Rignano Flaminio e di nuovo la Castelnuovese e ora sono appena arrivato al Passo Corese».
 
Lei è arrivato durante il mercato di riparazione ed è stato subito decisivo, se l'aspettava?
«Sono stato fortemente voluto dalla società del Passo Corese e a dire il vero non mo aspettavo un impatto così  forte anche se lo speravo fortemente. Sapevo di entrare a far parte di una grande squadra, con ambizioni importanti e sono contento di aver concretizzato le grandi prestazioni della squadra».
 
Aveva già segnato qualche gol nei minuti di recupero? Quando?
«Oltre ai tre di queste ultime partita mi era già capitato più di qualche volta. Me ne ricordo uno in particolare: giocavo con la Castelnuovese, l'anno in cui ottenemmo la Promozione, avevo 19 anni e segnai al 94' contro il Roma Nord il gol del 2-2. Fu un risultato importante visto che era un campo molto ostico».
 
Aspettative per il resto della stagione?
«Le aspettative sono importanti, non ci nascondiamo dietro un dito. Puntiamo alla Promozione».
 
Qual è la sua caratteristica migliore?
«La mia caratteristica migliore, se così vogliamo definirla, é indubbiamente la "tigna", mi passi il termine. É questa che mi spinge a dare il massimo fino alla fine».
 
Qual è il suo difetto?
«Il mio peggior difetto é l'impulsività perché, anche se molto spesso rende la giocata imprevedibile, é un'arma a doppio taglio perché nella partita mi porta ad essere vulnerabile. Comunque ci tengo a precisare che con il tempo sto sempre più migliorando questo lato spigoloso del mio carattere».
 
C'è un giocatore famoso al quale si ispira e perchè?
«Per temperamento, il mio idolo é ed è stato Paolo Di Canio, un uomo che, se pur con tanti difetti, ha sempre dimostrato la famosa "tigna" . Per caratteristiche, invece, apprezzo molto Higuain: é un giocatore completo che segna in tutti i modi».
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