Porrara, il piano quadro torna alla casella del via e slitta dai punti dell'ordine di giorno del consiglio di oggi

Porrara, il piano quadro torna alla casella del via e slitta dai punti dell'ordine di giorno del consiglio di oggi
di Antonio Bianco
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Giovedì 14 Gennaio 2021, 00:10

RIETI - Doveva essere il giorno conclusivo. Quello dell’approvazione del tanto atteso e discusso Piano quadro delle Porrara. E, invece, dopo il caos dell’altro ieri, in Commissione urbanistica, il punto all’ordine del giorno verrà con molta probabilità stralciato dal consiglio comunale di oggi. E intanto non si smorzano le polemiche. A far sentire la propria voce questa volta è Rieti democratica. 

Rieti democratica. «Arriva l’ennesima folgorazione e l’argomento pronto per essere sottoposto al consiglio comunale viene rinviato».

Le ragioni di tale slittamento sono state spiegate ieri a Il Messaggero e il rimando è dovuto al fatto che sarebbero emerse delle incompatibilità di un tecnico comunale e del presidente della Commissione urbanistica Matteo Carrozzoni («Incompatibilità di cui non ero a conoscenza», si era difeso su queste colonne), che risulterebbero «proprietari direttamente o indirettamente di terreni all’interno dell’area». Secondo l’associazione poi «l’interpretazione della norma del Piano regolatore da parte degli uffici comunali» non sarebbe in linea con quanto indicato «dai progettisti che originariamente, hanno tracciato il perimetro, le funzioni e la consistenza del comprensorio Porrara». 

Elogio a Mattei. Rieti democratica riconosce il lavoro svolto dal leader della Lega Paolo Mattei che ha «opportunamente sollevato il problema sulla legittimità dell’atto da assumere e chiesta un’attenta verifica, onde salvaguardare chi si assumeva la responsabilità di approvarlo». Parla poi di «incongruenze» nella proposta progettuale. E conclude: «La politica, tutta, deve quindi condividere un percorso di razionale ripensamento sulla crescita sostenibile del territorio, assegnando a ciascun ambito funzioni correlate e complementari tali da costituire un sistema capace di alimentare un adeguato sviluppo. Non sono più possibili iniziative episodiche e strumentali, non ripetiamo le inutili messe in scena che hanno riguardato l’ex Zuccherificio e l’ex Snia Viscosa». 

Calabrese e Mezzetti. Giosuè Calabrese (Italia viva) definisce invece «kafkiana» la Commissione dell’altra sera e attacca la maggioranza. «Come ho detto più volte – afferma l’ex presidente della Provincia – non ho una pregiudiziale avversione verso il Piano. Chiaramente l’incapacità di decidere, il fatto che un partito delle maggioranza rilevante non partecipi nemmeno alle commissioni dà l’idea che il lavoro preparatorio sia stato fatto in maniera approssimativa. Non arrivi a scoprirti in questa maniera vergognosa a due giorni dal consiglio comunale. Se hai problemi interni li risolvi prima».

E giù duro va anche il capogruppo Pd in consiglio comunale, Alessandro Mezzetti. «E’ un autentico pastrocchio – dice – costruito ad arte. Ma la cosa da sottolineare è il ruolo in questa vicenda della Lega, che di fatto ha commissariato l’assessore Emili, e oggi si ritrova di fatto a gestire una situazione da solo. Spero non abbia ripercussioni sul versante dei tecnici che non hanno nessuna colpa. Perché, a mio modo di vedere, le colpe sono tutte politiche».

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