CIACK, SI GIRA IN TRIBUNALE
Due realizzazioni in avanzata fase di lavorazione che martedì scorso hanno portato Tognazzi e alcuni componenti della produzione di «Un amore strappato» a effettuare un sopralluogo all’interno del palazzo di giustizia, riservando particolare attenzione all’aula Caperna dove dovrebbero essere ambientate le scene del processo nei confronti di un uomo accusato di abusare della figlia, e poi a effettuare dall’esterno riprese e foto dell’edificio nonché dell’intera zona. Il regista romano, ospite fisso nei salotti televisivi con la moglie Simona Izzo - negli anni passati frequentatori di una storica trattoria di Frasso Sabino, gestita dallo scomparso chef Fernando Ciani che cucinò per il presidente Pertini e lo stilista Valentino – dall’argine di via Borsellino si è poi affacciato sul Velino, destinato probabilmente a fare da sfondo ad alcune riprese.
Alla fine, hanno detto alcuni cancellieri che hanno raccolto le sue impressioni, il suo giudizio sull’ambiente è stato largamente positivo e dopo Ferragosto sarà di nuovo a piazza Bachelet per incontrare il presidente del tribunale Pierfrancesco de Angelis.
IL FILM SU BUSCETTA CON FAVINO PROTAGONISTA
In autunno, invece, riflettori accesi sul film dedicato a Buscetta (una coproduzione Italia, Francia Brasile e Germania) e sui processi nati dalle sue rivelazioni, tra i quali quello sull’omicidio del giornalista Mino Pecorelli che vide imputato Giulio Andreotti, in veste di mandante, poi assolto in Cassazione. Una sentenza storica, della quale fu relatore Giovanni Canzio, il magistrato che a Rieti ha trascorso diciotto anni della sua carriera, prima di diventare presidente della Suprema Corte. Giustizia da film e tribunale reatino eletto location ideale.
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