Piana Reatina, più vicina la firma per lo stato di calamità

Piana Reatina, più vicina la firma per lo stato di calamità
di Giacomo Cavoli
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Giovedì 18 Febbraio 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:55

RIETI - Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti potrebbe firmare già oggi, o al massimo entro la settimana, la richiesta dello stato di calamità naturale avanzata dal Comune di Rieti per gli allagamenti subìti dalla Piana Reatina e dalle zone circostanti del Reatino. A confermarlo a Il Messaggero è il capo della Protezione civile della Regione Lazio, l’ex comandante della Polizia municipale di Rieti Carmelo Tulumello, già a fianco della Protezione civile reatina durante i giorni caldi dell’emergenza. 

L’iter. «Stiamo predisponendo il decreto da sottoporre alla firma del presidente per la dichiarazione dello stato di calamità naturale – spiega Tulumello – Lo completeremo oggi (ieri, ndr), dunque realisticamente il presidente potrebbe già firmarlo domani (oggi, ndr) o sicuramente entro la settimana».

La firma di Zingaretti, da sola, non sarà però sufficiente a chiudere il cerchio e arrivare ad ottenere i fondi necessari, ma sarà necessaria un’ulteriore validazione da parte del governo: «Esistono due livelli – prosegue Tulumello - Il presidente della Regione Lazio dichiara lo stato di calamità, effettua una ricognizione dei danni e chiede poi al governo la dichiarazione dello stato di emergenza e quindi lo stanziamento delle risorse per la riparazione dei danni subìti dal patrimonio pubblico, dai privati e dalle attività produttive. La dichiarazione dello stato di calamità in agricoltura segue invece un percorso autonomo e diverso, preso in carico dalla direzione Agricoltura della Regione, la quale effettua anche la ricognizione dei danni».

Nel frattempo, comunque, «a prescindere se il governo riconoscerà o meno lo stato di emergenza e se stanzierà le risorse, la Regione rimborserà comunque ai Comuni colpiti le spese che hanno sostenuto per le attività di soccorso e assistenza alla popolazione come, ad esempio, i soldi necessari per l’ospitalità delle famiglie sfollate in hotel – conclude Tulumello - Ma quando il decreto uscirà dalla Regione, ci vorrà un po’ più di tempo affinché il governo valuti cosa fare. Noi intanto, contestualmente al decreto, invieremo ai Comuni colpiti la scheda di raccolta dei dati relativi ai danni, per poterli quantificare al governo». Stando alla sola stima effettuata qualche giorno fa da Coldiretti, i danni al comparto agricolo si aggirano già intorno circa al milione e mezzo di euro. 

I documenti al Comune. A che punto è invece l’invio dei documenti richiesti dal Comune di Rieti alla Erg, la società gestrice della diga del Turano? All’indomani dei primi giorni di piena, nel corso della conferenza stampa del 28 gennaio convocata nella sala stampa del Coc, il sindaco Antonio Cicchetti dichiarò: «Già domani stesso riceveremo i documenti relativi allo sfruttamento delle due dighe».

All’indirizzo del Comune, al momento, risultano pervenute le segnalazioni e le informative che Erg ha comunicato a tutti gli aventi diritto circa le operazioni effettuate dalla società sia poco prima dell’inizio dell’emergenza che durante i giorni di piena.

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