Fiera del peperoncino, si fa il concerto di Michele Zarrillo

Il concerto di Cristina D'Avena
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Domenica 5 Settembre 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 11:19

RIETI - La fiera delle polemiche. Con tanti ingredienti che rendono il dibattito “piccante”, anzi piccantissimo. La Fiera del peperoncino tornata protagonista dell’estate reatina e con il merito di aver riportato migliaia di persone in città, scatena però una bufera che va oltre le mura reatine e finisce sulle cronache nazionali: troppi assembramenti e pochi controlli in uno degli eventi clou, il concerto di Cristina D’Avena, accusa un senatore di Italia viva per il quale erano previsti massimo 450 posti a sedere. «Sono state almeno 4 mila le persone ammassate», denunciano il deputato Michele Anzaldi e alcuni detrattori reatini.

«Abbiamo rispettato le direttive nazionali in materia e siamo tranquilli», rispondeva due sere fa l’organizzazione. Arrivare alla verità non è semplice, di certo 4 mila persone in piazza Mazzini non ci stanno neppure a premerle come sardine. Ma è anche vero che ieri mattina è stato annullato il concerto di Briga previsto per la serata di ieri con la motivazione ufficiale - da parte del comitato organizzatore - che la decisione è stata presa «di comune accordo con le autorità di pubblica sicurezza che erano in possesso di notizie circa possibili consistenti afflussi di spettatori».

E ieri pomeriggio, poi, c’è stato un lunghissimo vertice a Palazzo Vincentini con il Prefetto Gennaro Capo e con i responsabili della Fiera per decidere sul concerto di stasera di Michelle Zarrillo.

Concerto per il quale alla fine è giunto il nulla osta. Sulla vicenda si è mossa anche la politica nazionale e, a proposito di vertici, in molti hanno puntato il dito sulla scelta fatta dal Prefetto di Rieti. 

La cronistoria. La Fiera del peperoncino, cancellata un anno fa per il Covid dopo lungo dibattito, quest’anno era stata prevista nell’area dell’ex Zuccherificio. In quello spazio che per anni ospitò la Festa del Secolo erano anche iniziati i lavori di bonifica, poi tutto è cambiato: il presidente del Comitato organizzatore, Livio Rositani, ha annunciato il ritorno in centro della manifestazione a seguito della pubblicazione di nuove disposizioni del Governo. Sull’ipotesi c’erano almeno un paio di pareri non positivi della Questura, ma l’ultima parola del Prefetto ha dato il via libera al ritorno in centro. Fondamentale il parere positivo del Comune ma, anche, la pressione dei commercianti e l’opera di Leonardo Tosti, presidente di Ascom, che ha fatto valere il suo ruolo. Un lavoro legittimo di lobby, quello di Tosti, anche se fa sorgere il dubbio che l’interesse dei commercianti abbia pesato di più sull’interesse collettivo, ovvero l’organizzazione della Fiera in uno spazio più ampio che avrebbe scongiurato troppi assembramenti.

Due pesi, due misure. Le polemiche sono esplose dopo il concerto di Cristina D’Avena. Le immagini e le foto sono rimbalzate sulla stampa nazionale e c’era chi ha parlato di oltre 4 mila persone. «Abbiamo rispettato i protocolli – ha commentato l’organizzazione – e siamo tranquilli». Sulle cifre, il solito balletto, ma al contrario rispetto alle manifestazioni: i detrattori parlavano di oltre 4 mila, in Questura si parla di meno di 2 mila. A far stare ancora più tranquilli gli organizzatori, poi, il fatto che chi era al concerto aveva già avuto accesso all’area della fiera e, quindi, aveva green pass e mascherina. A questo punto, però, resta un interrogativo: perché la D’Avena sì e Briga no? Perché tanta discussione su Zarrillo per poi confermare il concerto? O è stata sbagliata la decisione su Briga, o è stata sbagliata la decisione su Zarrillo e D’Avena. 

La politica in campo. Il primo a far sentire la propria voce critica sulla Fiera del Peperoncino è stato Michele Anzaldi di Italia Viva che, già lo scorso 30 agosto, aveva chiesto assicurazioni al ministro della Salute, al Comitato tecnico di sicurezza e alla Regione Lazio sul rispetto delle norme anti Covid. Il parlamentare di Italia Viva è tornato all’attacco dopo il concerto della D’Avena. D’altro tono i commenti del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che è intervenuto alla Fiera in uno dei dibattito e ha visitato la manifestazione, facendo i complimenti agli organizzatori «per la partecipazione ordinata e festosa».

Contro Anzaldi si è scagliato anche il deputato reatino di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini, che ha commentato: «Rieti è un modello da imitare. Anzaldi si preoccupa a fasi alterne, attacca la Fiera del Peperoncino ma tace sul rave party di Viterbo. Chiedo più rispetto per il territorio». Oggi si chiude la decima edizione di Rieti cuore Piccante.

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