L'ostello di Villa Franceschini a Contigliano, mancano alcune delibere di giunta

L'ostello a Villa Franceschini di Contigliano
di Giacomo Cavoli
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Sabato 13 Novembre 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 05:54

RIETI - A prima vista potrebbe apparire come un normale contenzioso amministrativo tra un ente pubblico e un soggetto privato, come tanti se ne verificano, ovunque, in Italia. In questo caso, però, la sensazione è che il braccio di ferro tra il Comune di Contigliano e la cooperativa “Idea 2009” per la gestione dell’ostello “Villa Franceschini” possa portare a nuovi sviluppi e all’allungamento dei tempi della querelle. 

La vicenda raccontata ieri da Il Messaggero coinvolge la struttura di proprietà del Comune (difeso dall’avvocato Massimo Seri), finita al centro di due esposti – uno in tribunale e uno al Tar - presentati dall’avvocato Riziero Angeletti per conto della cooperativa, dopo la decisione dell’ente di non rinnovare per altri nove anni la gestione alla società, che aveva preso in carico la struttura dal 2012.

Da quel momento è scattato il rimpallo di accuse tra coop e Comune, con la prima che critica il non rispetto di alcuni termini legati alla risoluzione del contratto di gestione e l’ente che lamenta mancati pagamenti (che la società sostiene invece di aver regolarmente versato), assenza della garanzia fidejussoria e assicurativa e delle relazioni delle gestioni annuali. 

La replica del Comune. In attesa della prossima udienza fissata dal giudice del Tribunale di Rieti Francesca Sbarra, all’ostello sono state revocate le autorizzazioni e le tre persone che lo gestivano sono al momento senza lavoro. Il sindaco di Contigliano, Paolo Lancia, ha però intenzione di andare fino in fondo alla vicenda: «L’ostello è l’unica struttura di proprietà del Comune e al momento non siamo ancora riusciti a rientrarne in possesso, perché la cooperativa non ha riconsegnato le chiavi – spiega il sindaco – L’inizio della sua gestione risale al 2012 e il contratto iniziale, con un certo margine di equivoco, dava la possibilità di dare disdetta almeno sei mesi prima della fine naturale del contratto, fissata per giugno 2021, che è quello che abbiamo fatto a novembre 2020: quindi rientriamo nei tempi previsti dall’accordo. Ma io sono in Comune da appena due anni e mezzo: così, quando lo scorso anno è nato il contenzioso, ho chiesto ai miei uffici di rimettere insieme tutta la documentazione prodotta negli anni. Solo a quel punto abbiamo però scoperto che, per molti degli atti presentati dalla cooperativa, non esistono le relative delibere di giunta». 

L'uso turistico. La società contesta anche che il finanziamento del Fondo unico regionale per il turismo impone che per i successivi dieci anni Villa Franceschini non possa essere destinata ad altri usi diversi da quelli turistici: «Ma nessuno vuole cambiare la destinazione d’uso dell’ostello – conclude Lancia – Vogliamo solo poterne di nuovo disporre, perché il contratto del 2012 prevedeva anche la possibilità per il Comune di poter usufruire di un certo numero di notti durante l’anno, che in tempo di calamità o pandemia ci avrebbero fatto comodo».

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