RIETI - Una persona gentile, di profonda cultura, conoscitore di molti angoli di mondo, ma legato a doppio filo con la sua Casperia, dove viveva e dove ha lasciato un vuoto incolmabile.
Si è spento nel primo pomeriggio di oggi, 14 maggio, all’età di 67 anni, Raffaello Masci, noto giornalista de La Stampa. Da pochi giorni era ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti per le complicanze di una polmonite batterica e lì è deceduto, da solo, in un reparto di ospedale: lui che aveva trascorso tutta la vita in mezzo alla gente.
Figlio di Antonio Masci, sindaco di Casperia negli anni ’60, Raffaello dopo gli studi classici all’università cominciò a lavorare per il quotidiano il Tempo sotto la direzione di Gianni Letta. Nel 1988 passò a La Stampa prima nella redazione di Torino, poi come inviato in più di 40 Paesi del mondo. Da qualche tempo era in pensione e negli ultimi anni della carriera si era avvicinato nella sede romana del giornale a dirigere la pagina economica.
Persona di grande cultura, parlava diverse lingue e teneva corsi di giornalismo, anche nelle scuole del territorio.
La comunità di Casperia dalle prime ore del pomeriggio è piombata in uno stato di choc e dolore per la perdita improvvisa dell’amatissimo concittadino, strappato alla vita in una manciata di giorni. Affranto il sindaco Marco Cossu e tutti coloro che avevano avuto modo di conoscerlo e trascorrere tempo insieme a lui. Troppo presto, ripetono parenti, amici e conoscenti che non riescono ad accettare una morte così improvvisa e prematura. Nella sua pagina social, è già interminabile l’elenco di ricordi, aneddoti e pezzi di vita vissuta con tutte le persone che lo amavano.