RIETI - Un mulino per cereali alimentato con la sola energia solare fornita da un impianto di pannelli fotovoltaici. Il nuovo macinatoio di proprietà dell’azienda Farfarina è stato inaugurato nell’ambito di “Terra Madre Lazio”, progetto promosso da Slow food. Il mulino è nato su iniziativa dei proprietari Gloria e Francesco che nei loro terreni che si estendono tra Toffia, Castelnuovo di Farfa e Poggio Catino, coltivano grani antichi insieme a farro e legumi. Gloria e Francesco sono due giovani sposi, lei piemontese e lui romano, con una grande passione per la terra.
Nei primi anni della loro unione lavorativa si sono occupati di giardinaggio, ma fin da subito è stato chiaro per tutti e due che quello sarebbe stato soltanto un passaggio utile a risparmiare quei soldi necessari per acquistare un terreno in una zona “giusta” che potesse veder fiorire il loro progetto: avviare un’azienda dove produrre in maniera sostenibile e responsabile.
E la scelta cade sulla Sabina dove i due acquistano i primi 2 ettari.
«Con l’arrivo in Sabina - racconta Gloria - il primo problema è stato trovare chi accogliesse la lavorazione per piccoli quantitativi di grani biologici e venivamo sempre rimbalzati da un mulino all’altro. Da lì, quindi la nostra idea: realizzare un piccolo mulino a disposizione dei piccoli agricoltori, ma anche di chi produce per se stesso dando quindi la possibilità di mangiar bene a tutti. L’idea della condivisione e di sinergia con altre aziende agricole è alla base del nostro progetto e per questo che facciamo parte di molte reti. Ma la nostra idea è che questo luogo non resti soltanto un mulino. Ospiteremo la sede di Slow Food e qui sarà possibile incontrarsi per scambiare conoscenze, acquistare prodotti e più in generale un luogo di cultura. Ci auguriamo che tutto questo sia di stimolo per i giovani e che si tornino ad avviare nuove produzioni di grani che sono stati accantonati proprio perché non hanno una grande resa».