Montasola, il Comune dice sì a un forno crematorio: esplode la protesta dei cittadini

Montasola, il Comune dice sì a un forno crematorio: esplode la protesta dei cittadini
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Sabato 9 Aprile 2022, 00:10

RIETI - Un forno crematorio nel cuore della “media Sabina”. A volerlo è il comune di Montasola, piccolo centro di meno di 400 anime, dove la notizia è ormai nota a tutti e dove si sta preparando una battaglia a suon di raccolta firme, petizioni e proteste, con il coinvolgimento anche degli abitanti dei comuni limitrofi.

La realizzazione dell’opera è stata deliberata in consiglio comunale in piena crisi pandemica, nel novembre del 2020, con l’iter avviato nei mesi successivi e che ora sembra lanciato in maniera inarrestabile.

A cercare di bloccarlo c’è il neonato “Comitato per la salvaguardia del territorio di Montasola”, che ha avviato una raccolta firme all’insegna dello slogan “No al crematorio a Montasola”. 

La protesta. Il Comitato è stato ufficializzato solo da pochi giorni, dopo la regolare costituzione con atto legale e formale: una scelta dovuta al fatto che, nei mesi scorsi, alcuni cittadini che avevano avviato la raccolta firme sarebbero stati raggiunti da comunicazioni da parte della Questura dopo una presunta segnalazione dei rappresentanti delle istituzioni locali. 

I dubbi. «Perché è stata presa questa decisione senza coinvolgere i cittadini? A chi giova? Ci sono rischi per la salute e per l’ambiente?», si legge in una nota del Comitato di Montasola contro il forno crematorio. Un documento nel quale vengono espresse molte contrarietà e che si conclude con una chiara richiesta al sindaco di Montasola, Vincenzo Leti, di «annullare le delibere con cui è stata decisa la realizzazione e di fermare ogni attività relativa all’impianto». 

La prima delibera con cui si autorizza la costruzione del forno crematorio a Montasola risale al 28 novembre 2020, in una seduta del consiglio comunale svolta on line con 9 presenti e 2 assenti, in cui è stata votata all’unanimità la realizzazione dell’opera nell’area nel cimitero comunale di via Santa Maria Morella. Un impianto da oltre tre milioni di euro, con appalto trentennale concesso alla società edile Vispin, in cambio di un aggio del 5 per cento su ogni cremazione corrisposto al Comune di Montasola. 

I numeri dell'impianto. L’iter e è andato avanti con altre sedute e ampia documentazione di cui il Comitato è a disposizione, insieme ai tanti dubbi sull’opera per la quale non sono stati coinvolti i comuni limitrofi, ma che è gestita solo da quello di Montasola. Si parla di almeno tremila cremazioni annue, ovvero una media di almeno 13 al giorno: troppe da gestire, soprattutto per la mancanza di ampie vie di accesso al piccolo cimitero.

A questo si aggiungono anche altri dubbi, scritti nel documento del Comitato, in cui si parla di possibile inquinamento e si denuncia l’inadeguatezza di un’opera «incompatibile con un territorio prettamente agricolo, con bellezze di pregio e che rientra tra quelli per la produzione di olio di oliva dop». Una storia già vissuta in altre parti e per la quale si preannuncia una lunga battaglia tra cittadini e Comune.

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