Presunto caso di meningite:
si è svegliato dal coma il ragazzo
di Collevecchio ricoverato a Roma
la profilassi fatta dalla Asl di Rieti

Presunto caso di meningite: si è svegliato dal coma il ragazzo di Collevecchio ricoverato a Roma la profilassi fatta dalla Asl di Rieti
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Mercoledì 14 Febbraio 2018, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 19:26
RIETI - Marco L. il ragazzo diciottenne di Collevecchio ricoverato all'ospedale Gemelli di Roma per un presunto caso di meningite lunedì scorso, sta meglio. Si è svegliato dal coma e parla serenamente. A portare la notizia a Collevecchio, paese del giovane dove la gente è in apprensione da quando si era diffusa la notizia della meningite, è il sindaco Federico Vittori. Marco L. era stato ricoverato lunedì pomeriggio, portato in ambulanza a Roma dopo che i sintomi manifestati non lasciavano presagire nulla di buono, era poi andato in coma.

Dal nosocomio romano fino a questo momento non sono arrivate comunicazioni ufficiali, né tantomeno prescrizioni per eventuali profilassi a chi prima del ricovero del giovane ne era stato a contatto. Si continua a parlare infatti di presunto caso di meningite.

«Dal primo momento, da quando si è diffusa la notizia - spiega il sindaco Vittori - ho invitato alla calma e alla prudenza. Capisco apprensione e preoccupazioni ma davanti a questioni così delicate che possono generare psicosi e allarmismi bisogna razionalizzare ed essere cauti. La cosa più importante adesso è che il ragazzo sta leggermente meglio». E riguardo allarmismi e psicosi è intervenuta con decisione la preside del polo didattico di Poggio Mirteto, Maria Rita De Santi la quale sulla ridda di voci circolate nelle ultime ore chiarisce che  «il ragazzo di Collevecchio è uno studente delle scuole superiori di Terni. Ha partecipato alle feste di carnevale nel fine settimana a Collevecchio Magliano Sabina e Poggio Mirteto cosa questa che eventualmente può suggerire prevenzione a chi ne è stato a stretto contatto ma la scuola mirtense non c'entra nulla, né registra casi o situazioni sospette. Il fatto che qualche famiglia abbia deliberatamente scelto di non far andare i figli a scuola lo ha fatto in maniera autonoma e senza essersi rapportati con la sottoscritta. Personalmente, sin da lunedì sono in contatto con sanitari e responsabili della Asl e dell'istituzione sanitaria. Nessuno ha avanzato ipotesi di profilassi o particolari precauzioni in assenza di documenti e comunicati ufficiali da parte di chi tiene sotto cura il ragazzo».

Su voci infondate circolate in mattinata di interventi precauzionali e ricoveri vari nelle Scuole superiori di Poggio Mirteto la preside rassicura e smentisce ogni cosa invitando ad avere prudenza nel diffondere notizie non fondate e senza oggettivi riscontri al fine di non generare allarmismi pericolosi davanti a situazioni ancora tutte da appurare e dove comunque le scuole del Polo didattico Mirtense nulla hanno a che fare.

LA POSIZIONE DELLA ASL DI RIETI E LA PROFILASSI
In relazione al ‘caso di Meningite’ a carico di un giovane, residente nel comune di Collevecchio, ricoverato presso il nosocomio policlinico Gemelli di Roma, la direzione aziendale della Asl di Rieti precisa quanto segue:
Il giorno 13 febbraio si è provveduto a contattare la madre del giovane che ha riferito che tutti i contatti familiari (compresi tre amici del paziente) erano stati immediatamente sottoposti a profilassi la sera stessa del ricovero.

Si fa presente che il giovane, nei giorni precedenti la malattia, aveva partecipato, come membro dell’equipaggio di un carro allegorico, a più sfilate carnevalesche. Pertanto, si è provveduto a recuperare la lista di tutti coloro che avevano condiviso la presenza con il giovane sul carro e il Comitato organizzatore ha inviato, nella giornata odierna, le autodichiarazioni dei componenti del carro che attestano ciascuna le avvenute profilassi.

Si rende necessario sottolineare, per evitare inutili quanto dannosi allarmismi che, quand’anche si fosse in presenza di una meningite da meningococco (Meningococcus Meningitidis) questa infezione necessita, per la trasmissione, di contatti diretti, comprese goccioline nasali e faringee, mentre la trasmissione tramite stoviglie, piatti etc, ad esempio, è trascurabile, poiché il batterio ha una resistenza di sopravvivenza bassissima all’ambiente esterno. Del resto i meningococchi di solito scompaiono dal naso-faringe entro 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica appropriata, abbattendo in tal modo il periodo di contagiosità in coloro che ne fossero stati colpiti.

L’Asl, attraverso i propri Uffici di igiene pubblica ha posto in essere tutti gli adempimenti previsti ai fini della salvaguardia e tutela della salute pubblica e resta costantemente vigile e collaborante con tutte le figure professionali coinvolte nell’attività di monitoraggio e sorveglianza sanitaria.
 
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