Le tradizioni di Stimigliano si tramandano attraverso i sapori

Le tradizioni di Stimigliano si tramandano attraverso i sapori
di Raffaella Di Claudio
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Sabato 10 Giugno 2023, 20:18 - Ultimo aggiornamento: 20:57

RIETI - In principio furono Maria Dina, Franca, Zenaide, Gabriella e Rita e oggi, con loro, ad apprendere il sapere da mani piene di zucchero e farina e ricettari antichi decenni, ci sono figlie e nipoti. A Stimigliano - comune di circa 2400 abitanti in provincia di Rieti, nel cuore della Bassa Sabina - la storia e le tradizioni popolari si tramandano anzitutto attraverso i sapori: quelli dei dolci tipici che vengono ancora realizzati artigianalmente dalle donne del luogo, riunite nell’associazione “Sagra dei dolci di Stimigliano”, organizzatrice dell’omonima festa che si tiene ogni anno ad ottobre ed è giunta alla quindicesima edizione.

La sede legale dell’associazione (e non poteva essere altrimenti) è nel forno comunale di Stimigliano che, quando le mastre pasticciere devono sfornare prelibatezze, viene messo in funzione per giorni e giorni.

Hanno un’età compresa dai 30 anni agli 87, ma con loro ci sono le “Piccole Delizie di Stimigliano”, nipotine e nipotini, che partecipano attivamente realizzando con le loro manine i prodotti della tradizione.

“Li abbiamo chiamati così in onore delle “Deliziose”, il loro dolce preferito – spiega la presidente dell’associazione Cinzia Corsi – che è fatto con la pasta frolla con all’interno una crema fredda al cioccolato fondente su due lati”.

La lista dei dolciumi di Stimigliano, però, è lunghissima. “Nel 2018, grazie all’amministrazione comunale di Stimigliano e al sindaco Franco Gilardi che ci supportano costantemente nelle nostre iniziative – prosegue la presidente – abbiamo pubblicato il libro dal titolo “I segreti del dolce perfetto” all’interno del quale sono racchiusi racconti, storie e le ricette che rendono unici i nostri dolci”. Che sono tantissimi. Ci sono le pesche ripiene di crema bianca o al cioccolato, le banane farcite di crema alla banana e imbevute dell’omonimo liquore, “ma poi i frutti li facciamo tutti – assicura Cinzia – persino le pere, le fragole i limoncini e gli arancini”. E ancora gli amaretti, le paste tedesche “fatte con la marmellata di more realizzata da noi”, le ciambelline di magro, con vino bianco e anice, o vino rosso e noci, e anche i baci di Stimigliano. “Quelli – spiega - li realizzano direttamente le nostre piccole “Delizie”.

Li hanno fatti uno ad uno impastando cioccolato, nocciole e, come sempre, ogni dolce viene confezionato e corredato dalla lista degli ingredienti che contiene”.

Nelle occasioni meno impegnative, il lavoro coinvolge una quindicina di persone, per la sagra di ottobre, invece, a gruppi devono scendere in campo quasi tutte le persone presenti sul territorio e l’aiuto arriva anche dai membri delle altre associazioni del territorio. “Ci vogliono bene tutti e apprezzano l’opera della nostra associazione”, ammette la presidente Corsi e lo conferma il pieno supporto dell’Amministrazione comunale. “L’impegno di tutte le donne che fanno parte dell’associazione – commenta il sindaco Franco Gilardi – è grandissimo e il loro lavoro di conservazione delle tradizioni locali è estremamente prezioso. Non possiamo far altro che sostenerle e sperare che continuino sempre a prenderci per la gola”.

“Per noi non è affatto faticoso è un piacere. Abbiamo 100 associati – afferma Cinzia – e periodicamente facciamo riunioni nel forno, che è la nostra sede, dove organizziamo, di volta in volta, le varie iniziative in programma, scegliamo dolci nuovi da proporre, allestiamo uno stand, in collaborazione, con le altre realtà del territorio. Ci sentiamo in una grande famiglia, in cui ognuno ci mette il proprio impegno: dai grandi ai piccoli. Le nostre “Delizie” che, per esempio oggi (10 giugno) si cimenteranno nella preparazione in piazza delle pizze fritte dolci e salate, sono soddisfattissime”.

Il tutto, in maniera totalmente artigianale. “Gli unici “macchinari” che usiamo sono i forni – ci tengono a precisare le mastre pasticciere - Il resto lo facciamo tutto con le nostre mani”. Zucchero, farina e “a volte neanche le uova, perché la maggior parte dei nostri dolci tradizionali sono molto gustosi, ma poveri”. Perché, in fondo e soprattutto, come sostiene uno dei più noti pasticcieri d’Europa Ernst Knam, “i dolci sono un gesto d'amore”.

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