Sospeso dal lavoro perché senza green pass, va di corsa a farsi il vaccino

Sospeso dal lavoro perché senza green pass, va di corsa a farsi il vaccino
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Domenica 17 Ottobre 2021, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 22:27

RIETI - A livello nazionale, la percentuale dei certificati di malattia nel primo giorno di applicazione del Green pass è aumentata del 22,6 per cento. Ne consegue che, a cascata, sul suolo reatino l’incidenza sia molto più bassa, con la maggior parte delle imprese private e del comparto pubblico che non hanno rivelato grandi fenomeni di astensione dal lavoro. Se però sindacati e associazioni di categoria continuano a ripetere di aver ricevuto poche segnalazioni dai datori di lavoro, qualche spunto in più lo offrono i medici di base, che qualche certificato l’hanno sì rilasciato ma, soprattutto, hanno vaccinato anche qualche irriducibile. 

Il dietro front. L’obbligo del possesso di Green pass ha spinto in due direzioni, quella dei certificati medici o la vaccinazione come estrema ratio anche per i più irriducibili. Come nel caso raccontato dal presidente del consiglio comunale Giuliano Sanesi, fra i medici di base in servizio sul territorio: «Non ho ricevuto richieste di certificati medici, ma venerdì sera ho vaccinato un paziente che sette giorni fa era stato sospeso dal lavoro e che non poteva più accedere anche ad altri luoghi – spiega Sanesi - Gli ho quindi rilasciato una certificazione temporanea in attesa che riceva il Green pass, così da lunedì potrà tornare a lavorare». 

Due episodi quasi analoghi li testimonia anche Paolo Bigliocchi: «Non ho notato un incremento delle certificazioni per malattia, ma un lieve aumento delle vaccinazioni, anche da parte di chi in passato aveva opposto più resistenza – racconta Bigliocchi – L’introduzione dell’obbligo del Green pass ha sicuramente avuto il suo effetto, in un territorio che aveva comunque già ottime percentuali in tal senso.

Come medico, ho condotto una campagna di vaccinazione molto aggressiva e il 90 per cento dei miei pazienti era già vaccinato: venerdì però ho rilasciato i certificati di malattia a due persone arresesi all’obbligo e che oggi (ieri, ndr) hanno scelto di vaccinarsi». 

Farmacie in tilt. Esaurendosi così sempre più la fascia dei non vaccinati, la palla resta sempre più in mano alle farmacie dove, ormai da qualche giorno, i test rapidi a prezzo calmierato continuano a registrare richieste a spron battuto, anche a colpi di tre prenotazioni effettuate in un solo momento per tutto il resto della settimana, esaurendo le liste d’attesa giornaliere. 

«Richieste di certificati non ne abbiamo ricevute, perché anche chi non vuole vaccinarsi ha capito che può andare in farmacia ed effettuare il test – conferma il segretario provinciale dei medici di medicina generale, Renzo Broccoletti - Gli unici ad essere esentati restano i pazienti per i quali certifichiamo l’impossibilità di sottoporsi al vaccino a causa dei loro problemi di salute: in quel caso, per lavorare o accedere ad altri luoghi è sufficiente mostrare l’esenzione rilasciata dal proprio medico curante».

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