Rieti, i dilettanti e l'emergenza,
anche Di Lorenzo in prima linea:
«A lavoro sono tranquillo, provo
a isolarmi e curo i miei bonsai»

Jacopo Di Lorenzo, in campo e a lavoro in una foto d'archivio
di Andrea Giannini
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Lunedì 30 Marzo 2020, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 11:52

RIETI - Durante l’emergenza coronavirus è dura anche per chi lavora nei supermercati. Armati di guanti e mascherine, anche loro in prima linea per offrire, ancor più che in passato, un servizio alla collettività. Jacopo Di Lorenzo, 27 anni e calciatore della Spes Poggio Fidoni (Prima categoria), è uno di loro visto che è dipendente di un supermercato (nella foto a destra scattata prima dell'emergenza).

Cosa pensa dell’emergenza sanitaria in corso?
«Posso essere sincero? Provo a estraniarmi da questo bombardamento mediatico. Ciò non vuol dire che non rispetto le regole. A lavoro e al di fuori mi attengo a ciò che bisogna adottare per limitare il contagio: ci faccio molta attenzione. Ma cerco di pensarci il meno possibile. Non sono ansioso ma già vivere in questa condizione ti porta a un livello di stress molto alto, se dovessi anche leggere continuamente di tutto ciò che sta accadendo andrei in tilt. Non perché voglia fregarmene, assolutamente».

Lei non ha mai smesso di lavorare, come sta trascorrendo questi giorni e come risponde la clientela?
«Col passare dei giorni i dispositivi di protezione, giustamente, si sono fatti più stringenti. Ci troviamo in un luogo chiuso e lavoriamo a "contatto" con molte persone, soprattutto tra colleghi non è facile mantenere la distanza, però facciamo di tutto per rispettare le regole: guanti e mascherine sempre indossati. Per ciò che riguarda i clienti... che dire... Diciamo che tanti hanno capito e tanti ancora no. Rinnovo un appello: un componente a famiglia a fare la spesa e non venite più di una volta al giorno, fate un minimo di scorte».

In che stato d'animo va a lavoro?
«Non sono preoccupato. Cerco sempre di fare attenzione. Se dipendesse solo da me, sarei sempre tranquillo, visto che sono molto attento alle regole”.

Come passa le giornate in casa?
«A casa ho alcuni bonsai e spesso mi dedico a questi nel giardino. Sinceramente non guardo molto la tv, né film o serie tv. Durante la giornata se il tempo lo permette svolgo un po’ attività fisica, palestra a casa oppure con mio fratello giochiamo un po’ a calcio nel giardino di casa, che, vivendo fuori Rieti ed isolato, è molto ampio. Certe volte mi capita di cucinare, qualche giorno fa ho fatto il pane. Ma tutto ciò lavorando molto non capita spesso».

E con la ragazza?
«Non la vedo dal mio compleanno, era il 10 marzo, ormai sono venti giorni. Anche nella routine non ci vediamo sempre quindi non ci sta pesando così tanto. Lei comunque sta studiando, sta preparando la tesi ed è molto impegnata. La sera spesso ci sentiamo per videochiamata. Sappiamo che quello che stiamo facendo è per il nostro bene quindi non ci pesa molto».

E il futuro dei campionati dilettantistici e professionistici?
«Almeno ai nostri livelli, non si può riprendere a giocare in questa stagione. Non so se i campionati professionistici riprenderanno ma non si può giocare davantì a cosi tante vittime».

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