«Salvato da un infarto al miocardio grazie alla grande professionalità del personale del 118 e dei medici di Cardiologia del de Lellis»

«Salvato da un infarto al miocardio grazie alla grande professionalità del personale del 118 e dei medici di Cardiologia del de Lellis»
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 19:40

RIETI - Una nostra lettrice ci ha spedito una lettera aperta - regolarmente firmata - nella quale il padre ringrazia i medici dell'ospedale de Lellis per avergli salvato la vita. La pubblichiamo, con la convinzione di fare in primis cosa gradita alla famiglia dei nostri lettori e, successivamete, al personale sanitario del de Lellis.

«Si fa presto a parlare male della sanità, a lamentarsi e a criticare, ma io non posso che essere orgoglioso e riconoscente per la la tempestività, professionalità e l'umanità della squadra del 118 e della equipe di Cardiologia che sono intervenuti nel pomeriggio di giovedì 1° luglio.

Quel giorno, esattamente tre mesi fa, ho avvertito un persistente dolore alle spalle e alle mascelle.

Non ho pensato minimamente a qualcosa di grave ma mio figlio e mia moglie, per fortuna, non sono stati dello stesso parere e così in pochi minuti mi ritrovo circondato dal personale sanitario del 118. Ci tengo a ringraziarli uno per uno iniziando dal dottor Stefano Lorenzini, Michela, Manuel, Peppe e Roberto, cinque professionisti che sono intervenuti per soccorrermi e sostenere la mia famiglia. Qualcuno potrebbe dire: "hanno fatto solo il loro lavoro" e invece no...hanno fatto molto di più, perché lo hanno fatto nell'urgenza mantenendo tanta delicatezza e sensibilità, doti non così scontate.

Corsa in ospedale (infarto del miocardio in corso), codice rosso, pronto soccorso e da lì subito in Emodinamica. L' intervento di disostruzione delle vie coronariche riesce a metà, con l'impianto di tre stent e il timore dei medici che non riuscissi a superare la notte. Il giorno dopo conosco il dottor Vincenzo Bernardo il cardiochirurgo che mi ha operato e che, senza mezzi termini, mi mette a conoscenza della gravità della situazione. Due possibilità: tentare una seconda disostruzione per l'impianto di altri stent o essere trasferito a Roma per intervento di by-pass. Sono ad un bivio ma la sfida la lancia proprio lui.

Con l'ausilio del Rotablator, una nuova procedura per la disostruzione delle arterie, crede di poter risolvere il problema. Accetto e dopo un lungo intervento di angioplastica coronarica, l'urlo liberatorio di tutto lo staff: "Ci siamo riusciti!!!" e la mia tensione in un attimo si è sciolta in una profonda spossatezza fisica e mentale. Un'equipe speciale: io li chiamo Angeli.

Il tenace, instancabile, empatico Vincenzo "San" Bernardo, un grande professionista dal grande cuore! Lo conosci, ti fidi e ti affidi; le dottoresse Tania Dominici e Marzia Schiavoni, precise, determinate e pronte ad accogliere dubbi, paure e domande anche dei familiari.
Grazie a tutti per avermi dato la possibilità di continuare il mio percorso di vita con la mia adorata famiglia, Anna Diana e Diego. Un ringraziamento a tutto il personale dell'Utic che svolge ogni giorno il proprio lavoro con impegno e serietà mantenendo il calore del contatto umano così prezioso e vitale per i pazienti.

Marcello Fantacci

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