RIETI - "Eutanasia". Con questo aggettivo, anche piuttosto forte nel significato, i tifosi del Rieti - quelli che non risparmiano né la voce, né tantomeno i chilometri per seguire la squadra in giro per l'Italia - esprimono tutto il loro disappunto per una situazione che di giorno in giorno, ormai da tre anni, si sta facendo sempre più grottesca, ai limiti del paradossale. Nel mirino, manco a dirlo, la gestione societaria, passata da Curci a Poulinalkis, da Italdiesel a Curci-bis, fino ad arrivare al duo Del Regno-De Sarlo, fino all'attuale coppia Ferretti-De Martino, con un costante 'down' che sta togliendo appeal, ma sopratutto competitività, a un club che dalla conquista della serie C a oggi, non ha fatto altro che "raccontare" e "scrivere" pagine e pagine di sventure e situazioni gestionali rivedibili.
La nota
Gli stessi tifosi hanno deciso di affidare il loro disappunto a una nota, che non lascia spazio a repliche e che preannuncia anche la sospensione del sostegno domenicale:
"Il 29 Aprile 2018, quello che si credeva fosse il realizzarsi di un sogno chiamato professionismo è diventato l’inizio del baratro per la nostra amata Fc Rieti. Da quel giorno ne abbiamo viste di ogni tipo, retrocessioni, penalizzazioni, scioperi, umiliazioni; abbiamo visto scomparire un settore giovanile d’Elite, siamo stati sfrattati dallo stadio, abbiamo visto una squadra senza maglie, siamo finiti in cronaca nazionale sempre e solo per scandali. Abbiamo visto l’alternarsi di “patron” e promesse, ma abbiamo assistito solo ad un graduale deterioramento di quella che un tempo era una società fiore all’occhiello della regione. Siamo sempre rimasti lì, su quei gradoni a sostenere squadre spesso inadeguate allenate da allenatori impreparati e gestite da dirigenti sciacalli; non abbiamo mai mollato e i nostri bistrattati colori non sono mai stati soli in nessuno stadio d’Italia.
“Per aspera ad Astra”
Commando Ultrà Rieti 1997