RIETI - Per gli amanti dei numeri e delle statistiche, il gol-vittoria di Andrea Galvanio realizzato domenica allo Scopigno contro il Real Giulianova, rappresenterà un unicum per una serie di motivi, tutti piuttosto curiosi. Perché oltre a valere 3 punti che mancavano all'appello dal 20 gennaio scorso, quando il Rieti riuscì a battere il Porto Sant'Elpidio (3-1) e balzare al comando del girone F, è il primo gol stagionale realizzato allo stadio, dopo lo zero a zero del 27 settembre contro la Vastese. Ma a renderlo ancora più interessante è il fatto che il Rieti non vinceva una partita allo Scopigno dal 26 gennaio 2020 quando grazie al gol realizzato da Russo, la formazione amarantoceleste riuscì a superare la Casertana. Era la serie C. Poi lo stop, la pandemia, la retrocessione, la chiusura dello stadio.
Le emozioni
Di tutto ciò ne è consapevole anche il diretto interessato, vale a dire Andrea Galvanio che all'indomani del suo sesto gol stagionale, racconta a Il Messaggero tutte le emozioni vissute domenica quando all'86' il pallone è finito in fondo al sacco. «È stata una sensazione bellissima - spiega l'attaccante - perché non capita tutti i giorni giocare in uno stadio come lo Scopigno.
Due gol preziosi
Al Real Giulianova aveva segnato anche all'andata, aprendo le danze del 2-0 finale, con un gol in avvio di ripresa. «Per me quello resta il gol più bello realizzato finora - ammette Galvanio - mentre quello segnato domenica lo considero il più importante dei sei, perché ci ha permesso di vincere e di fare un importante balzo in avanti in classifica». Le sue caratteristiche tecnico-tattiche potrebbero esaltarlo ancor di più nel 4-3-3 essendo lui un esterno d'attacco «ma anche col 3-5-2 che sta adottando ora il mister, mi trovo a mio agio. Sicuramente il 4-3-3 è un modulo che mi si addice di più, ma questo poco importa». E il futuro? Galvanio non ha difficoltà nell'affermare che «così come in estate sono arrivato con tanta positività, consapevole del blasone della piazza, a fine stagione ragioneremo con la società sul da farsi. Qui sto bene».