Rieti. Fonte Nocera:
il Comune resta solo

Fonte Nocera
di Raffaella Di Claudio
2 Minuti di Lettura
Domenica 19 Giugno 2016, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 14:32
POGGIO NATIVO - È una conferenza dei servizi senza enti, fatta eccezione per il Comune di Poggio Nativo, quella che si è svolta nel comune sabino, in relazione al tanto osteggiato impianto di rifiuti inerti a Fonte Nocera. Dopo l'annullamento delle autorizzazioni da parte del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, il Comune, deciso ad andare fino in fondo, ha convocato la conferenza dei servizi «per esprimersi sulla necessità o meno di richiedere la valutazione di impatto ambientale».
Ma degli enti invitati (Provincia, Regione, Arpa, Asl, Vigili del Fuoco) nessuno si è presentato. Erano presenti solo l'amministrazione, con i suoi avvocati, e la ditta Ress, che dovrebbe realizzare l'impianto, con legali e tecnici. Regione e Arpa hanno comunque inviato dei pareri. «L'argomento circa la necessità di sottoporre l'impianto a Via- scrivono dall'Arpa esula dalle competenze della scrivente agenzia, essendo in capo all'area competente della Regione, per la quale si rimane a disposizione per il dovuto eventuale supporto. Per questo l'Arpa non parteciperà alla conferenza dei servizi».
La direzione regionale del ciclo dei rifiuti e valutazione di impatto ambientale è stata ancora più chiara. Premettendo di non essere stata convocata alla conferenza dei servizi, ma di esserne venuta a conoscenza a seguito di una segnalazione del comitato No discarica Fonte Nocera, ha comunque osservato che, in base alle sue caratteristiche, l'impianto dovrebbe essere sottoposto alla verifica di assoggettabilità a Via. «Nel caso in esame si legge nel documento regionale la proposta progettuale sembrerebbe essere da assoggettare alla procedura di verifica di assoggettabilità a Via, in quanto il mulino trituratore (dell'impianto, ndr) avendo una potenzialità massima di 360mila tonnellate/a su 300 giorni lavorativi, come risulta dalla documentazione prodotta, supererebbe la soglia giornaliera di 10 tonnellate». Motivo in più per cittadini e minoranza Primavera per alzare nuovamente la guardia.
«Ora più che mai dicono i membri del comitato e quelli dell'opposizione- continueremo a fare fronte comune. I nostri legali stanno preparando una lettera da inviare all'amministrazione, e per conoscenza alla Procura, nella quale metteranno in evidenza le mancanze che, alla luce delle disposizioni del Tar, continuano a verificarsi. Anche perché crediamo che sia allucinante che la ditta che vuole realizzare l'impianto continui a dettare la linea e il Comune ad eseguirla».
© RIPRODUZIONE RISERVATA