Ma degli enti invitati (Provincia, Regione, Arpa, Asl, Vigili del Fuoco) nessuno si è presentato. Erano presenti solo l'amministrazione, con i suoi avvocati, e la ditta Ress, che dovrebbe realizzare l'impianto, con legali e tecnici. Regione e Arpa hanno comunque inviato dei pareri. «L'argomento circa la necessità di sottoporre l'impianto a Via- scrivono dall'Arpa esula dalle competenze della scrivente agenzia, essendo in capo all'area competente della Regione, per la quale si rimane a disposizione per il dovuto eventuale supporto. Per questo l'Arpa non parteciperà alla conferenza dei servizi».
La direzione regionale del ciclo dei rifiuti e valutazione di impatto ambientale è stata ancora più chiara. Premettendo di non essere stata convocata alla conferenza dei servizi, ma di esserne venuta a conoscenza a seguito di una segnalazione del comitato No discarica Fonte Nocera, ha comunque osservato che, in base alle sue caratteristiche, l'impianto dovrebbe essere sottoposto alla verifica di assoggettabilità a Via. «Nel caso in esame si legge nel documento regionale la proposta progettuale sembrerebbe essere da assoggettare alla procedura di verifica di assoggettabilità a Via, in quanto il mulino trituratore (dell'impianto, ndr) avendo una potenzialità massima di 360mila tonnellate/a su 300 giorni lavorativi, come risulta dalla documentazione prodotta, supererebbe la soglia giornaliera di 10 tonnellate». Motivo in più per cittadini e minoranza Primavera per alzare nuovamente la guardia.
«Ora più che mai dicono i membri del comitato e quelli dell'opposizione- continueremo a fare fronte comune. I nostri legali stanno preparando una lettera da inviare all'amministrazione, e per conoscenza alla Procura, nella quale metteranno in evidenza le mancanze che, alla luce delle disposizioni del Tar, continuano a verificarsi. Anche perché crediamo che sia allucinante che la ditta che vuole realizzare l'impianto continui a dettare la linea e il Comune ad eseguirla».
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